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Fonseca: ora serve recuperare Theo. Mercato: ecco le due mosse da fare. Cardinale: rinforzare il management

di Franco Ordine

È venuto il tempo di dire basta alle scaramucce intestine e di puntare ai prossimi impegni che possono ancora indirizzare la stagione. Mi rivolgo in questo caso direttamente a Paulo Fonseca che ha intrapreso, con Theo Hernandez, lo stesso percorso didattico utilizzato con Leao, fin qui -nei confronti del portoghese- con frutti evidenti. È venuto il tempo nel quale bisogna introdurre un clima diverso nello spogliatoio, in politica si chiamerebbe di pacificazione, anche per cancellare quelle divisioni che indirettamente l’accoglienza della curva sud alla festa di lunedì sera, hanno prodotto (applausi a certi, silenzio ad altri, cori ostili ad altri ancora). Se non ritrova l’unità complessiva delle persone e degli intenti, il Milan non può fare molta strada né in campionato né in Arabia e nemmeno durante il mese di gennaio segnato dalle due sfide decisive in Champions.

Piuttosto è bene che Fonseca si dedichi a risolvere quello che appare un problema calcistico, emerso con l’infortunio toccato a Pulisic. E cioè il netto calo di produzione offensiva, un tema decisivo da qui alle prossime due scadenze, Verona e Roma durante le quali non sarà possibile schierare il meglio a disposizione. È questo un motivo in più per recuperare Theo alla causa rossonera e non certo per lasciare da parte Jimenez che mi sembra un talento dal luminoso avvenire, a dispetto dell’altezza che forse gli impedisce di difendere alla meglio sui palloni alti.

Anche Ibra, descritto particolarmente malmostoso per la contestazione che lo ha colpito, come mai forse gli era successo in carriera da calciatore, deve abituarsi a questo ruolo completamente diverso dal precedente. Allora con i gol e con l’impegno quotidiano in allenamento, rispondeva a qualche critica. Qui invece si può difendere solo con un lavoro produttivo. Invece che prendersela col mondo intero deve provare a studiare subito le mosse da fare sul mercato per farsi trovare pronto a gennaio e per offrire al team quello di cui ha bisogno. Ci sono mosse e mosse da fare sul mercato di gennaio. Ci sono mosse tese a rafforzare la leadership del gruppo e forze tese a rafforzare la cifra tecnica. Non sarebbe male se il club si preoccupasse di colmare entrambi i deficit emersi in maniera nitida durante le ultime settimane.

Ultimo appello- Quest’ultimo appello è rivolto a Gerry Cardinale che ha sicuramente mal digerito la contestazione arrivata anche sui media americani, a dimostrazione che il brand Milan non si ferma al confine svizzero. Deve convincere tutti i suoi manager che serve rafforzare la “squadra” che opera a Milanello con tecnici di area calcistica. La casella del ds vuota è il primo impegno e sarebbe un errore coprirla con un altro esponente di facciata. Ci vuole un operativo a livello Milan. Secondo suggerimento: con Ibra che non garantisce presenza quotidiana a Milanello, dotarsi di un club manager, un consulente proveniente dall’esperienza calcistica, è diventata una vera esigenza.


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