Festa "senza il festeggiato". Le colpe della dirigenza. Peggio di Fassone e Mirabelli
Sarà festa stasera, ma non la si celebrerà sicuramente in un periodo storico da incorniciare, anzi. Arriverà al termine di una settimana movimentata, l'ennesima. Questa volta per il clamoroso sfogo di Fonseca post Stella Rossa. Sono passati pochi mesi dall'inizio della stagione, ma sembra un anno per tutto quello che è successo. Cooling break disertato, gesti per zittire il pubblico, anarchia sui rigori, panchine punitive, stizza nei confronti di un cambio: di tutto e di più, condito da troppe sconfitte e troppi pochi punti conquistati.
Sullo sfondo una dirigenza troppo spesso assente e distaccata da quello che dovrebbe essere il reale focus e cioè il campo. L'assenza da Milanello il giorno dopo il duro attacco pubblico del tecnico alla squadra, grida vendetta. Giustificarlo spiegando che non si voleva delegittimare l'allenatore è ancora peggio. Fonseca è stato delegittimato quando Ibra si riuniva con il gruppo nello spogliatoio senza di lui, oppure quando lo stesso lo 'metteva' in un angolo in conferenza stampa ("Decido io quando il mercato finisce" ndr), oppure quando è stato venduto Saelemaekers, la cui conferma era stata chiesta a gran voce dell'allenatore.
Un intervento giovedì a Milanello sarebbe stato doveroso per rafforzarne il pensiero e invece la dirigenza se ne è chiamata fuori, cosa successa anche nel famoso episodio del cooling break, definito da Furlani un 'non evento'. Colpe dei giocatori, colpe dell'allenatore, ma il problema principale è a monte. Quasi peggio di Fassone e Mirabelli: loro avevano ereditato un Milan disastrato, a differenza dell'attuale dirigenza... Sarà festa, ma mancheranno tanti protagonisti, tra i più importanti.
Qualcuno non è stato nemmeno invitato: una mancanza di stile e di rispetto per la storia di questi colori. Non aver invitato Rivera è qualcosa che non sta nè in cielo nè in terra, nonostante la vertenza sui diritti d'immagine. Non aver invitato Boban, altrettanto. Così come aver fatto recapitare l'invito a Maldini non dai piani alti, come un magazziniere qualunque (con il massimo rispetto). Sarà festa, ma mancherà un grande pezzo del grande Milan. Una festa in cui a momenti non c'è il festeggiato...