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Ecco l’effetto del “cazziatone” dopo Eindhoven. Se firma Leao, il Milan diventa un “master”. Maldini e Massara sanno se vale la pena fare acquisti

di Franco Ordine

Forse non è successo niente ma dopo il primo atto del 2023 il campionato è tornato attraente. Per la prima volta il Napoli, dominatore indiscusso dei mesi precedenti, ha combinato poco, molto poco. E la sconfitta di San Siro ha consentito a Milan e Juve di accorciare le distanze rispettive. Il successo della Juve ha il sapore di una favorevolissima occasione, quello di Milan e Inter appare più convincente perché ha espresso, risultato a parte, gioco e una bella striscia di occasioni da gol. Diciamoci la verità: ha funzionato a Salerno la prima “incazzatura” di Stefano Pioli. Passata quasi sotto silenzio, ma la decisione -al ritorno da Eindhoven- di “annullare” il giorno di riposo e di tenere tutti a Milanello a discutere animatamente di quello che non ha funzionato in Olanda, si è rivelata vincente. Perché hanno capito che ripetere quella prova a Salerno sarebbe stato un gravissimo errore. Qualche volta usare le maniere forti può essere utile.

A questo punto, e in attesa della sfida di domenica sera con la Roma, bisogna intervenire sui difetti emersi a Salerno. A cominciare dalla difesa dove solo Kalulu è sembrato un po’ in ritardo di condizione rispetto al suo solito standard. Tifosi sparsi e commentatori dei siti hanno messo sul banco degli accusati Giroud. Mi dispiace ma hanno sbagliato completamente obiettivo. Perché il francese ha avuto sì un paio di golose occasioni ma non le ha sprecate, ha centrato il portiere, Ochoa, il migliore dei suoi. A volte, nel calcio, sottolineare il valore del rivale non è una “diminutio”.

È anche molto “milanista” il clima venuto fuori a Salerno a fine partita a proposito di Leao, uno dei protagonisti del successo anche perché la scelta di Nicola di opporgli Lovato nell’uno contro uno, si è rivelata un clamoroso azzardo. Tonali e Pioli gli hanno fatto sentire la mozione degli affetti che sembra possa diventare la spinta definitiva per ottenere il famoso rinnovo del contratto, magari non lungo 4-5 anni, magari solo fino al 2026 ma avrebbe, sul futuro del club, una spinta notevolissima. Se passa il concetto che a Milanello, grazie a Pioli e agli altri giovani promettenti, è possibile coltivare il proprio talento, il Milan può diventare una sorta di “master” del calcio europeo, una scuola di alta specializzazione dove affinare le proprie qualità e nel frattempo raggiungere qualche bel successo, personale e collettivo.

È evidente che i prossimi impegni, tutti ravvicinati in modo incredibile, possono modificare questo scenario oppure renderlo ancora più attraente. Perciò è importante che Maldini e Massara rispondano a un quesito che è il seguente: con un rafforzamento dell’attuale rosa, è possibile resistere fino alla fine della stagione ad alto livello? Se la loro risposta sarà positiva, allora avremo forse qualche altro affare concluso sul mercato. Per concludere il punto finale per il Milan è sempre lo stesso: mettere fine alla striscia inquietante di infortuni sarà più decisivo dello stesso mercato. Perché è evidente che dal 4 gennaio fino a giugno, Pioli non può far giocare sempre gli stessi dovendo affrontare quattro tornei.


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