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Ecco come Pioli l'ha incartata a Juric. Infortunati: oggi nuovi esami per tutti. Jucov-Milan: tra l'interesse del moldavo e il percorso di Elliott

di Pietro Mazzara

Diciamoci la verità: quando sono uscite le formazioni ufficiali di Verona-Milan, che confermavano le indiscrezioni di sabato notte, tutti ci siamo messi le mani nei capelli e abbiamo sperato di non perdere la partita. Perché quando guardi la lista degli infortunati e vedi che è composta da Theo Hernandez, Bennacer, Hauge a mezzo servizio, Calhanoglu, Rebic, Ibrahimovic e Mandzukic non puoi far altro che sperare che possa accadere qualcosa di buono. Ma l’atteggiamento tecnico-tattico della squadra ha fatto ricedere tutti. Perché il Verona, squadra che fa del ritmo della lotta uomo contro uomo il suo pane quotidiano, non è riuscito mai ad attivarsi come spesso accaduto, anche grazie ad una mossa sottovalutata dai più, ma che è stata fondamentale. Il 4-2-3-1 del Milan, in fase di non possesso, diventava una sorta di 4-5-1 compatto, che toglieva spazio e tempi di reazione agli uomini di Juric. Il Milan ha recuperato tante seconde palle, guidato da un Franck Kessie formato deluxe che ha mangiato in testa a Veloso e Tameze, Krunic ha svolto un ruolo di equilibratore importante ed ha anche trovato la perla dello 0-1. Una punizione fantastica, che ha impallinato Silvestri sul suo palo e che ha stappato la partita. Una volta tolto il coperchio, il Milan ha saputo scrivere la sua partitura e l’ha eseguita alla perfezione riuscendo anche a esprimere delle buone trame palla a terra. Certo, non si è potuto giocare tantissimo su Leao perché il portoghese, in special modo nel primo tempo, ha fatto una fatica dannata a tenere su i palloni e quando Calabria gli ha consegnato un pass VIP per il gol, lo ha cestinato malamente. Ma tutto sommato, nella ripresa, anche Rafael ha fatto la sua figura entrando anche nel gol del raddoppio con il velo che ha aperto la strada a Dalot verso la rete dello 0-2.

La squadra ha dimostrato, ancora una volta, che nelle situazioni di difficoltà sa trovare risorse fisiche e mentali che sembravano smarrite. Ha saputo anche cambiare modo di giocare, passando da un atteggiamento sempre positivo, ma più accorto e attento. Si sono riviste, come a Roma, quelle corse in più per i compagni, quella voglia di lottare tutti insieme per dimostrare che il pareggio contro l’Udinese è stato un episodio e che il Milan da Champions era quello di Roma. Inoltre prosegue questo trend ultra positivo in trasferta, mentre bisogna raddrizzare la barra a San Siro.

Oggi sono attesi nuovi riscontri dall’infermeria, per capire se qualcuno potrà avere il semaforo verde per tornare in gruppo. A rileggere l’elenco delle prime righe c’è da aver paura per quanti e quali giocatori è privato il Milan. Soprattutto in attacco, dove le assenze simultanee di Ibrahimovic e Mandzukic sono un fattore di non poco conto.

Nei giorni scorsi è emerso l’interessamento dell’uomo d’affari moldavo Alexandr Jucov per il Milan. Una notizia che va registrata, visto che il soggetto ha inviato tutti gli incartamenti relativi alla sua proposta d’acquisto del club agli indirizzi preposti. Al momento non c’è una trattativa per la vendita del Milan a Jucov poiché Elliott dovrà esaminare i documenti e poi decidere se procedere o meno. Questo è lo stato dell’arte della situazione attuale, ma la sensazione è che Elliott abbia ben in mente cosa fare del Milan, ovvero renderlo sempre più un’azienda in grado di poter tornare a produrre ricavi importanti. Per farlo c’è bisogno che il covid si levi di mezzo e che la squadra torni in Champions League. A livello temporale, al momento, sembra più facile il secondo punto rispetto al primo.  In sostanza, al netto di comunicazioni di Jucov, Elliott proseguirà nel suo impegno nel Milan con l'auspicio che il percorso di crescita e rinnovamento del club vada spedito per rendere la squadra sempre più competitiva.


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