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Doppia amarezza. Stefano Pioli continui sulla sua strada. Leao, non bastano cross! Idea Ekitike

di Carlo Pellegatti

Scrivo queste righe sull’aereo che mi porta a Parigi. Devo essere molto sincero. L’amarezza e il disappunto  per il risultato negativo di domenica sera non mi sono ancora passate.   Un sorta di fastidioso nervosismo  che e’ addirittura doppio. Innanzitutto per una sconfitta maturata solo a causa di un tiro deviato, dopo una partita controllata priva di grandi patemi in undici contro undici. Senza soffrire troppo anche in inferiorita’ numerica. Mi e’dispiaciuto poi, e molto, il tentativo di far passare il messaggio che Stefano Pioli sia un allenatore sprovveduto, messo alla berlina tatticamente nelle due sfide contro Inter e Juventus. Pioli non badi a queste opinioni figlie del risultato. Prosegua, senza tentennamenti e compromessi, sul suo cammino, che lo ha portato a vincere uno scudetto e conquistare una prestigiosa semifinale di Champions League. Ma che  adattarsi agli avversari …!!! Lui continui a imporre le sue idee, le sue strategie che gli hanno permesso di battere, dominando, due rivali dirette, Roma e Lazio, di vincere sette partite su nove disputate, di surclassare, sul piano del gioco, il Newcastle e sfiorare il successo a Dortmund. Contro un Borussia imbattuto in Bundesliga. Domenica sera la sconfitta e’ totalmente casuale, figlio di una disattenzione difensiva, L’UNICA, fino a quel momento. 
Ho detestato  di piu’, infinitamente di piu’, la sconfitta nel derby di ritorno del gennaio scorso perche’ allora ha giocato un Milan contro natura. Si’, una squadra che ha rinnegato la storia, la filosofia, lo stile, la tradizione proprio del Milan. Per fortuna e’ stata una parentesi dolorosa, ma solo una parentesi
Il vero problema di questa fase della stagione  e’ un altro: i pochi tiri in porta, tre negli ultimi 180 minuti. Scarse anche le occasioni. Non do nessuna colpa a Giroud, che si sfianca in uno splendido e generoso lavoro, come boa e primo difensore. Ha ragione però Pioli nel pretendere  molto di piu’ da Leao come  finalizzatore. A leggere l’articolo di martedì mattina sulla Gazzetta dello Sport a proposito di questo tema,sembra di scoprire il reale pensiero del tecnico milanista. Certo contento di alcuni aspetti del gioco di Leao, ma molto più esigente sulla sua presenza in area, da killer dei sedici metri, e anche sulle conclusioni dal limite. Le fughe pur spettacolari, chiuse dai cross, non sono piu’ sufficienti. Servono i suoi gol, la sua presenza la’, al vertice della tensione. Senza dimenticare la necessita’ primaria dell’acquisto finalmente di una forte punta centrale. Anche a gennaio se il rendimento, sotto porta, di Jovic continui a essere questo. Un’idea? Il prestito di Ekitike fuori dalle strategie del PSG.
Chiudo sul match di questa sera. Se il PSG fosse quello dominato dal Nizza e dal Newcastle, con una difesa insufficiente e dal centrocampo balbettante, non sarebbe difficile per i rossoneri portare a casa un risultato positivo. Esiste una variabile pero’ molto pericolosa. Si chiama Mbappe.


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