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Destino beffardo, si esulta a Parigi e Allegri trema ancora. Le rivelazioni di Galliani: a gennaio il Milan avrebbe i soldi per spendere

di Antonio Vitiello

Tutti i presupposti della vigilia sono nuovamente naufragati. Una serata surreale contro l'Anderlecht, perchè sul campo di San Siro hanno giocato controfigure, sagome, ologrammi, tutto tranne che giocatori del Milan. Le uniche esultanze sono arrivate da Parigi, dove Ibra e Thiago vincono e si divertono, dando quasi uno schiaffo al passato, continuando in una dimensione parallela. A San Siro invece si continua a non segnare, dopo 270 minuti di gioco nessuna soddisfazione per i pochi sostenitori del diavolo, anche stasera al di sotto dei 30mila spettatori. È sembrato quasi uno scherzo del destino vedere i due pupilli della passata stagione vincere insieme mentre il Milan continua a naufragare. Contro una squadra di basso livello come l'Anderlecht i rossoneri non sono riusciti a fare altro che pareggiare, l'unica nota positiva è quella di non aver perso. Il Milan continua a sbagliare tutto o quasi, dal modulo agli uomini in campo, dai movimenti alle idee. Appoggi semplici diventano improvvisamente complicati, giocatori che nella passata stagione hanno fatto la differenza sembrano improvvisamente crollati sotto l'aspetto mentale, nessuno crede più nelle proprie qualità con il morale sempre più sotto i tacchi. Capitolo Allegri. L'allenatore toscano rischia il posto, i risultati negativi lo stanno mettendo giorno dopo giorno in una posizione sempre più delicata. Non sono soltanto i pareggi o le sconfitte ma soprattutto il gioco a sconfortare la piazza rossonera. Allegri ieri con l'Anderlecht ha cercato di cambiare modulo e uomini ma non le risposte non sono arrivate. Anzi, ci sono molti altri interrogativi. Perchè Constant e non Bojan, perchè non si dà fiducia allo spagnolo? Perchè non cambiare modulo e provare un 4231 che pare essere la soluzione migliore viste le caratteristiche della rosa? Risposte che continuano a non arrivare.

“Abbiamo ridotto le perdite in maniera importante passando dagli 80 mln dell’anno scorso a un massimo di 5 per questo bilancio. Il monte ingaggi dell’anno passato era di 150 mln di euro, quest’anno è di circa 100. Siamo arrivati all’equilibrio di bilancio che ci permetterà di non dover fare ulteriori sacrifici nella prossima estate dove non venderemo i nostri giocatori principali. Se il Milan avesse potuto continuare a pagare 12 milioni a Ibra e 6 a Thiago Silva non li avrebbe ceduti. Senza questi tagli non saremmo mai arrivati a stare dentro i parametri del Fair Play Finanziario della UEFA”. Se qualcuno nutriva ancora dei dubbi sulle cessioni di Ibra e Thiago (c'erano ancora i sostenitori della tesi che vedevano i due giocatori fautori della partenza verso Parigi), dopo le parole dell'amministratore delegato del Milan non si può fare altro che riflettere puramente e unicamente sulla questione finanziaria della società rossonera. A quanto pare i tagli erano necessari a causa di una politica che negli anni precedenti ha fatto gonfiare enormemente il monte ingaggi. Sciagurate le scelte di pagare profumatamente giocatori come Dida o Flamini, per fare gli esempi più eclatanti, sulla base di stipendi alti e di durata quadriennale. Ora a tutto questo è stato posto un freno, al Milan non si spende a casaccio come una volta, le cose vanno fatte in maniera oculata. Le due cessioni in estate sono state dolorosissime e probabilmente avranno conseguenze disastrose sulla stagione, come la possibile non-qualificazione alla prossima Champions League. Ma se è vero che le perdie del Milan si sono ridotte fino a soli 5 milioni, la società a gennaio potrebbe tornare ad investire  perchè tali spese saranno attribuite al prossimo bilancio. Ipoteticamente anche un tesoretto vicino ai 20/25 mln, perchè le regole del Fai Play finanziario chiedono ai club del vecchio continente perdite limitate a 45 milioni accumulabili in tre anni. In teoria i rossoneri avrebbero un gruzzoletto da investire già da gennaio, sta però alla società decidere se impiegarlo subito o aspettare l'estate prossima quando inizierà la vera ricostruzione (quest'anno è stato solo uno smantellamento), sempre con stipendi e costi limitati.


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