Dal regno di Branca a quello di Corvino? Gli errori non sono tutti uguali...L'Italia felicissima per il Milan di Champions League. Manca qualcosa?
Ambienti milanesi che vanno per la maggiore danno per fatta la firma di Pantaleo Corvino. Una firma a tinte nerazzurre. Ma, da cronista, la firma non l’ho vista e non la posso confermare. Certo è che, in questo momento, e i momenti nel calcio possono sempre cambiare da un momento all’altro, non c’è la fila per esprimere il proprio consenso a Marco Branca attorno alla stanza dei bottoni interista. Troppi i giovani inesplosi fra le ultime scommesse dell’Inter e troppi i buchi neri di mercato dall’estate del 2009 in poi. La strategia, troppo brusca, dell’abbattimento degli ingaggi tout court non era semplice da mettere in pratica, ma stando ai fatti e ai risultati il buon Branca ci ha messo del suo. L’assenza di Gabriele Oriali si sente e pesa e suona strano l’arroccamento, sul tema, del presidente Moratti che non ha mai mostrato nemmeno un piccolo cenno di amarezza per l’abbandono di una gloria del suo Club che al tempo stesso era diventato una certezza in termini di valutazioni di mercato e di acquisizioni di giocatori. Corvino, se davvero e semmai sarà Corvino, appare papabile per via di un certo logoramento con i Della Valle. Ma la sua figura è anche un segnale. Il bravo Pantaleo è specializzato nello scandagliare il mercato e trovare i Vucinic e gli Jovetic a basso costo quando ancora non sono esplosi. Se questa è la via, Corvino è l’uomo giusto. Ma se così sarà sul serio, bisognerà spiegare tragitto e parabola ai tifosi con un argomento di fondo più attendibile e convincente del fair play finanziario.
Udine, tappa importante. Erano tutti lì, davanti al teleschermo, pronti a raccogliere i frutti del crollo del Milan. L’Udinese quasi al completo contro un Milan privo di Ibra e di altri 13 giocatori. Tutto lasciava presagire un mancato sorpasso e un consolidamento della posizione della Juventus, tanto il Milan non batte mai le grandi... Invece, proprio come nel Febbraio 1996 quando Raitre mandò in onda alla domenica mattina il film Il Sorpasso, in attesa di una proibitiva trasferta a Udine dei rossoneri con la Fiorentina candidata al primo posto impegnata in casa contro il Vicenza, le cose non sono andate come si auguravano gli antiberlusconiani di turno. Nel 1996 il Milan vinse 2-0 a Udine e i viola pareggiarono 1-1 al Franchi con i veneti. Sabato 11 Febbraio 2012 il Milan ha vinto a Udine e qualche giorno dopo la Juventus, apriti cielo, ha pareggiato a Parma. Ero curiosissimo di vedere quale sarebbe stato il commento degli scarpiniani sulla svolta di Udine. Eccola, scolata come la pasta al dente, al momento giusto, tutta da godere: tutta colpa di Handanovic, siete stati fortunati per quell’errore con la deviazione sui piedi di Maxi Lopez. Da diventare matti, da scompisciarsi. Ma allora, il derby tutto in difesa con il gol che arriva solo per l’errore di Abate, dove lo mettiamo? Ma Suma, non capisci, nel derby l’errore di Abate non importa, lì è stata una Inter grande, solida e cinica, parliamo invece di Udine dove senza Handanovic…Non contenti, si sono messi a parlare di un gioco non brillante nel primo tempo. Ma con 14 assenti, e con la partita di Coppa Italia alle spalle, con gli stessi sempre in campo per via dell’emergenza infortuni, vuoi anche il bel gioco?!
L’un-due-tre è stato in ogni caso fulmineo. Per gli scarpiniani era già stata una faticaccia spiegarsi Udine, ed era stata ancor più dura farsi una ragione della prodezza di tale Caracciolo rossonero doc, quando è caduta la tegola Arsenal. I Gunners, impossibili da sminuire, perché hanno vinto il loro girone di Champions League davanti al Marsiglia (OM-Arsenal 0-1 al Velodrome e 1-1 all’Emirates), erano l’ultimo baluardo. Vedremo domani, il Milan non riderà più, mancano solo due partite alla fine della Champions del Milan e cioè le due partite con l’Arsenal…Il martedì sera degli scarpiniani era trascorso fra mille e una battuta di questo genere. Poi, a 4-0 conclamato (da quando l’Inter non vince 4-0 una gara ad eliminazione diretta in Champions League davanti al suo pubblico
a San Siro?), hanno deciso di gufare sull’esito della Champions rossonera e di invitare a non fare paragoni illustri. Sarà, ma il 4-0 all’Arsenal che li ha schierati tutti, da Walcott a Van Persie, da Rosicky a Chamberlain, dovrebbe essere motivo di autostima e di gioia per tutto il calcio italiano. A meno che il Bel Paese non preferisca prenderne tre dall’Atletico Madrid o pareggiare con il Paok, con tutto il rispetto, sia ben chiaro, per Lazio e Udinese. Gli inglesi ne hanno fatta una tragedia della sconfitta dell’Arsenal che non si aspettavano; dopo quelli del Napoli contro City e Villarreal, i quattro del Milan sono stati gli squilli più importanti dell’intera annata italiana in Europa e invece di approfittare della situazione per valorizzarli a beneficio dell’intero movimento, perdiamo tempo a sghignazzare?! Ahi ahi, occasione persa! Come sempre.
Se qualcuno si aspettava che in questo umile scritto ci si potesse occupare d’altro, mi spiace sia rimasto deluso. Ho cercato, pensato e soppesato, ma non c’era niente, ma proprio niente, di più interessante su cui argomentare…Alla prossima.