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Con 8 mesi di anticipo. Da San Donato a San Siro. Partita senza gioia

di Mauro Suma

Strana città Milano, Ci sono periodi in cui ti dicono ma va, tranquillo, tutto a posto, vedrai, mille rassicurazioni di chi si sorprende che tu ti sorprenda e poi clamorosamente poi i debiti non vengono saldati e il rifinanziamento salta insieme a tutte le certezze del mondo. E ci sono altri periodi invece in cui ti dicono ma no, occhio, non ce la fa, non ha i soldi, si torna daccapo e invece ecco che, altrettanto clamorosamente, a dispetto di tutte le narrazioni di quelli bravi, ecco che il rifinanziamento con l'aggiunta di tanti soldi viene fatto 8 mesi 8 prima della scadenza. Evidentemente operazioni come quella portata avanti dalla proprietà rossonera necessitano di serietà e credibilità presso i mercati finanziari. E quando c'è tutto questo le cose succedono. Altrimenti non succedono. Con il comunicato societario di ieri, è stata posta la parola fine ad una serie di illazioni mediatiche (da Arnault agli arabi di ogni ordine e grado, dal socio olandese a Carlyle) che duravano da mesi se non da anni. Adesso dopo la priorità uno, il resto. il Milan deve migliorare e crescere nel fare calcio, è potrà farlo dopo che si è polarizzata la posizione della proprietà rossonera, con la nuova scadenza del vendor loan fissata al luglio 2028. Tutto il tempo per fare calcio e per fare ciclo. 

Lo stadio. In cuor mio ho sempre tifato per San Donato. Ma con i soldi e con operazioni complesse di questo tipo, non si fanno passi in avanti a suon di tifo. Il Milan lo stadio lo farà, e se questa questione batterà le secche e le lungaggini della politica milanese lo si dovrà solo alla determinazione rossonera. Non sarà San Donato da soli, idea per la quale batteva il cuore del nostro popolo e nella quale speravo per risparmiare due ore di traffico in tangenziale ai nostri Milan Club provenienti dall'Emilia Romagna, dalla Toscana, dagli Abruzzi, dalle Marche, dalla Puglia. ma sarà comunque grande e bellissimo stadio.

Verona. Era dura, per carità, Emergenzissima infortuni alla quale si è aggiunto ben presto Leao, partita ruvida, tante botte. Non era facile e i tre punti sono sempre i tre punti. Ma la sensazione lasciata da Verona è che bisogna ricreare spirito, intensità e gioia di giocare al nostro gruppo. Ho apprezzato tanto la precisione e la puntualità di Gabbia e Thiaw, ma Tomori e Calabria devono restare dentro la stagione. Con il basso voltaggio di Verona, rischiamo di trovare difficoltà durissime anche contro la Roma. Bravi, bravissimi, i due ragazzi, Jimenez e Terracciano, ma il loro sembra spiccare come uno spirito nuovo, fresco, diverso dalla media della squadra. Il Verona, non me ne vogliano Zanetti e Sogliano, è davvero una squadra modestissima, ma senza l'illuminazione estemporanea di Fofana e Reijnders sarebbe finita come con il Genoa. Youssuf e Tijji hanno corso tanto tanto anche ieri sera, questo non è in discussione. Ma la squadra trasmette complessivamente un senso di vuoto, che va colmato, che va sanato. Nel febbraio 2021, a Verona, abbiamo vinto in totale emergenza infortuni, con Castillejo falso nueve e con i gol di Krunic e Dalot, contro un Verona nettamente più forte di quello di oggi, ma schiumavamo senso di gruppo e intensità. Ieri non è stato così. Tanti Auguri di Buon Natale a tutti.


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