Col Rennes primi ruggiti: quindi, caro Franco Ordine, fuori dall’Europa vacci tu (e torna con un calendario intelligente)
La nave è salpata alla volta della baia di Dublino. Il cammino è lungo, passa dal ritorno in Francia prima di approdare agli ottavi, ma la partenza incoraggia. E tanto anche: primo tempo al piccolo trotto, poi accelerata famelica. Partono rapidamente verso l’accerchiamento i rossoneri, traversa di Leao e altre sue buone occasioni per lui e Musah, ma i francesi serrano i ranghi accorciando gli spazi. Il ritmo è basso, gli uomini di Pioli eccedono nei tocchi, il Rennes ha troppo tempo per riordinarsi durante gli assalti compassati. Alla mezz’ora passa il Milan grazie a una pennellata di Florenzi da destra, perfetta girata aerea di Loftus nell’angolino dove Mandanda non può arrivare.
Avvio di ripresa a testa bassa, subito costruzione Pulisic-Loftus e dal corner che ne consegue arriva la doppietta del secondo, in tuffo di testa. Il 3-0, nel giro di pochi minuti, è un capolavoro di intesa: Theo-Leao-Theo e stoccata di Rafa in rete. Qualche intenso scambio di colpi nell’ultima parte della gara, con le squadre un po’ allungate: più vicino il 4-0 con Pulisic, Okafor, Reijnders e Bennacer che l’ avvicinamento dei bretoni. Tra 7 giorni per sigillare la pratica verso.
Non ci sono cascato, caro Franco Ordine. No davvero. Non esiste un solo motivo, uno solo nemmeno sarcastico e provocatorio, che possa mai giustificare una resa europea (quale essa sia) del Milan. Ma nei tuoi modi di esposizione astuta tipicamente meridionale - per noi di Trani i terroni sono i foggiani - ho capito cosa volessi dire: fanno i calendari ad personam, in Italia, così quello rossonero diventa l’unico club che, voglia Dio, andando avanti in Europa League di giovedì sera, non giocherebbe mai in Italia il lunedì. Bene, allora quando torni o ti ripresenti con qualcuno che i calendari li faccia onestamente e seriamente, oppure faremo una battaglia giornalistica onesta e seria su questo piccolo, sommesso scandalo che sfugge ai più. Ma il diavolo, caro il mio satanello, lasciacelo in Europa. Merci beaucoup.