Col Milan capolista parte la "guerriglia". Messaggi ad arbitri e media per Pulisic. Lo smemorato Rummenigge e la mossa di Pioli
È stata una sosta piena di veleni. Cominciamo dal caso scommesse. Dinanzi alle prime indiscrezioni provenienti dalla procura di Torino e da quella calcistica, si possono produrre un paio di riflessioni. La prima: la pm di Torino che indaga ha un interesse primario, che è poi quello di stroncare il malaffare proveniente dalle scommesse clandestine o illegali, identificando tutti i protagonisti di quel losco business. Al contrario, la procura federale ha l’obiettivo dichiarato di arrivare velocemente a concludere l’iter di giustizia sportiva in modo da salvaguardare la regolarità del campionato in corso. Quello che fin qui si intuisce da Torino è che non ci sono segnali di risultati combinati. Quello che invece appare chiaro è che nessuno dei protagonisti- dalla famiglia agli agenti- può chiamarsi fuori dalla quota di responsabilità. Insisto però su un punto: i procuratori, interessati solo alle loro ricche commissioni, che ruolo hanno svolto? Di educazione e di controllo dei loro assistiti, mi pare proprio zero. Chi si meraviglia dei 7 mesi più 5 patteggiati da Fagioli si informi sull’entità delle squalifiche comminate dalla federcalcio inglese prima di fare la morale a Gravina e co. Altri mal di pancia- Ne ho appuntati almeno tre. Il primo quale appendice alla vicenda scommesse e riferita alla cessione di Tonali al Newcastle. Molti tifosi di coloro diverso dal rossonero hanno cominciato a chiedere: ma potrà essere invalidato quel contratto di cessione? La risposta ha bisogno di una retro lettura. Cosa sognavano costoro? Sognavano che il Milan potesse rischiare di perdere quei 70 milioni più 10 di bonus nella speranza di veder vacillare la contabilità virtuosa che è stata faticosamente raggiunta dopo una partenza ad handicap. A questo punto siamo arrivati e mi pare che la barbarie calcistica sia ormai tra di noi. Il secondo mi è stato suggerito dalla lettura di un post di un sito molto accreditato, FcInterNews.it, che a proposito del gol di Pulisic a Genova, qualche giorno dopo, ha così fatto trapelare l’opinione dei dirigenti interisti: “In casa Inter si è notata una disparità di trattamento mediatico e arbitrale. Si vogliono evitare polemiche pubbliche anche se all’interno c’è chi storce il naso. La strategia non dev’essere confusa con l’assenso”. È chiaro: si tratta di uno degli effetti della provvisoria classifica con l’Inter dietro il Milan di due punti. Ma è importante capire quale messaggio arriva, secondo fonte attendibile, da casa Inter? Si può tradurre così: “abbiamo visto e ascoltato, e non approviamo quel che hanno detto media e arbitri sul gol di Pulisic, per questa volta stiamo zitti ma che non succeda mai più!” Lo segnalo soprattutto agli ingenui di casa Milan e ai finti ingenui di altre tribù secondo i quali, dietro le quinte, non succede assolutamente niente. Aprite gli occhi!
Il terzo spunto è merito esclusivo di Kalle Rummenigge, intervenuto al festival dello sport con un commento sul campionato italiano. Parlando del passato, a proposito dello scudetto 2022 del Milan, ha detto: “Non sanno nemmeno loro come lo hanno vinto!”. A parte il fatto che probabilmente Rummenigge aveva ancora negli occhi la conclusione del recentissimo campionato tedesco, con il Borussia che lo ha davvero buttato via lasciandolo al Bayern, ci sarebbe da ricordare che in quel famoso torneo senza l’effetto Serra di Milan-Spezia e il gol di mani di Udogie in Milan-Udinese, sorvolando su Torino-Inter (“palla, confermo palla” del varista dopo l’entrata di Ranocchia su Belotti), la volata scudetto si sarebbe conclusa 3-4 settimane prima del 22 maggio. P.S.: magari Stefano Pioli prenderà il ritaglio di giornali riferito a quest’ultimo argomento e lo appenderà nello spogliatoio di Milanello.