Ci ho sempre creduto. Oggi di più. Il giorno più bello del 2025? Il 30 maggio. Fiorentina-Milan? Verrà preparata in un giorno. Male
Ho sempre creduto nello Scudetto. Dal 30 maggio, quando il Milan ha comunicato ufficialmente l’arrivo di Massimiliano Allegri, chiudendo così la più brutta stagione della storia del Milan. Qualcuno contesta questa mia assoluta convinzione, ricordando, per esempio, la retrocessione in Serie B o i due campionati dal ’96 al ’98. È vero, anni dolorosi, ma solo sul campo. Nessun paragone con la stagione che ha visto due allenatori stranieri. Scelta incomprensibile quella di Fonseca, con Allegri e Conte liberi. Ancora più grave quella di Conceição, con Allegri sempre libero. Senza parlare della gestione di Milanello, disagio spesso mormorato dal tecnico ora al Lione. Con fatti MAI accaduti nella storia del Milan.
L’episodio del cooling break, i rigori tirati non seguendo le direttive dell’allenatore, licenziato dopo la conferenza stampa. Le esplosioni di Conceição, che diserta le conferenze stampa perché stanco di aspettare. Lo stesso che insegue il capitano della squadra alla fine della partita. Con la sconfitta incredibile di Zagabria, la triste eliminazione contro il Feyenoord, la sconfitta nella finale di Coppa Italia, l’ottavo posto in campionato, la mancata qualificazione in Champions League, a causa della quale oggi non viene investito un euro in questo mercato di gennaio, perché il sacro Bilancio di giugno andrebbe in rosso.
Magari si vorrebbe che, bruciandoli nel falò dell’ultimo giorno dell’anno, venissero dimenticati quei giorni orribili. Nessuno si illuda. Tutto quello accaduto in quei nove bruttissimi mesi rimarrà indimenticabile, perché mai visto in 126 anni.
A maggio dunque, prima la decisione felice della proprietà, che a dire il vero aveva già scelto a fine febbraio, di prendere una persona seria e preparata come Igli Tare. Poi lo stesso direttore sportivo impone l’assunzione di Massimiliano Allegri, decisione logica, in ritardo di un anno. Allora ho cominciato a credere nella grande impresa e, come detto, oggi ne sono ancora più convinto. Il motivo è molto, molto semplice. Il Milan non può che migliorare, che progredire.
I due attaccanti più prolifici hanno giocato insieme poco, pochissimo: 11 minuti contro la Juventus e 78 nel derby, per un totale di 88 minuti su 1530. Pulisic è partito dal primo minuto in 7 partite su 17, Leao in 8. Rabiot è stato assente dal 19 ottobre al 23 novembre. Per non parlare anche di Fofana, di Nkunku, che ha perso la preparazione e ha subito un infortunio nel momento più delicato della stagione. Chiudiamo con Jashari, un prospetto di campione, che ha subito la frattura del perone ad agosto, rientrando in campionato il 28 dicembre.
Con tutte queste disgrazie, il Milan chiude a 35 punti, lì a un passo dal primo posto. Un anno fa era ottavo, a 14 punti dalla capolista Atalanta, con 27 punti. Mirabile il lavoro di Allegri, che spera di avere un aiuto importante da Niclas “Die Lücke” Füllkrug*, battezzato “Il Buco” dal suo compagno di squadra Marko Arnautović perché, fin da bambino, senza un dente davanti.
Non sarà facile, per il Milan, conquistare 13 punti anche nel girone di ritorno contro Bologna, Napoli, Inter, Roma e Juventus, ma spero proprio che i rossoneri riusciranno a conquistare più dei 3 punti messi in classifica con Cremonese, Pisa, Parma e Sassuolo. Se poi, bontà sua, la dirigenza regalerà un buon difensore a Max, “il lodolaio” che continua saggiamente a volare basso, le possibilità di vincere lo Scudetto certamente aumenteranno. Grazie anche alla crescita, nelle prossime settimane, di un già buon Ricci, di Jashari e soprattutto di Athekame, unica alternativa a Saelemaekers.
Chiudo sottolineando che qualcuno al Milan non abbia proprio gradito di giocare domenica 11 gennaio alle 15 con la Fiorentina, dopo aver disputato il match contro il Genoa giovedì 8 alle 20.45, potendo, in pratica, preparare la partita con il solo allenamento del sabato. Né interessa che passino 6 giorni tra il match di Cagliari, 2 gennaio, e quello dell’8 gennaio, appunto contro il Genoa. Al Milan avrebbero certamente preferito giocare un giorno dopo, gestendo quindi in maniera differente il primo giorno dell’anno, senza tenere dunque la conferenza stampa alle ore 17 e partire poco dopo.
Nella lotta per vincere il campionato, ogni dettaglio diventa fondamentale!! Buon 2026!!!