Chukwueze ad oggi è un flop importante. Pulisic: che operazione. PioliOut: siamo sicuri? Camarda e la fanfara anti Milan
Chi voleva vedere all’opera Samuel Chukwueze per avere una risposta sul perché Stefano Pioli lo avesse confinato in panchina nelle sue scelte dopo Monza, ieri pomeriggio ha avuto una risposta importante sul perché l’ex Villarreal, ad oggi, non rientra con costanza nelle rotazioni dell’allenatore milanista. Chukwueze, nei 30 minuti che ha avuto a disposizione, ha sbagliato tutte le scelte importanti, cestinando un assist di Okafor che gli aveva aperto la strada verso la porta di Caprile. Alla luce dei fatti fin qui emersi, il suo è stato un acquisto infelice. È il campo a dire che l’investimento fatto non stia rendendo. Internamente nessuno è felice di quello che (non) si sta vedendo da parte dell’ex Villarreal ed è giusto dirlo, anche esternamente. Forse si era creato troppo hype attorno a lui, folgorati dal fatto che fosse stato il miglior giocatore della scorsa edizione della Liga spagnola per numero di dribbling riusciti o che una doppietta al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid non sia una cosa da tutti (questo è vero), ma contro l’Empoli – avversario alla portata – Chuku avrebbe dovuto e potuto fare di più.
Il rovescio della medaglia, positivo, è certamente Christian Pulisic. L’americano, con il gol vittoria, ha raggiunto la doppia cifra a livello di realizzazioni personali. Da dieci anni a questa parte è, sotto questo aspetto e non solo, il miglior esterno destro che il Milan ha potuto schierare nei suoi tridenti, siano essi in linea o intesi come batteria di trequartisti alle spalle della prima punta. 20 milioni al Chelsea per l’americano, ad oggi, risultano un’operazione clamorosa. Perché Pulisic, a livello globale, è sicuramente il giocatore con il rendimento più costante di tutta la rosa. Sa essere finalizzatore e rifinitore, cucitore di gioco e operaio senza la palla tra i piedi. Non perde mai la lucidità e dà sempre tutto. Uno di quelli che dovrebbero essere d’esempio per tutti i ragazzini per abnegazione, serietà, scaltrezza e dedizione al lavoro quotidiano.
Pioli Out è il tormentone che ogni giorno riempie le giornate del popolo milanista. Un sentimento che cozza, però, con le parole di Furlani, Scaroni e Ibrahimovic degli ultimi giorni. Certo, in molti potranno obiettare che si tratti di frasi di conferma legate al momento della stagione, dove l’andare avanti in Europa League è ancora un obiettivo concreto (si ma il Liverpool visto ieri con il City è quasi ingiocabile per tutte quelle ancora in corsa…), ma occhio che – come ha riferito il Corriere della Sera già un paio di settimane orsono – le chance di permanenza dell’allenatore parmigiano non sono così prossime allo zero. Piaccia o meno, questo è il quadro attuale che risulta anche a noi. Al netto che uno possa pensare che il suo ciclo sia finito o meno, ad oggi i fatti ci dicono questo e questo va riportato.
Si è fatto un gran parlare di Francesco Camarda e, come spesso accade, la fanfara anti-Milan, volta a cercare di screditare ogni giorno l’universo rossonero cercando di colpirlo su situazioni sensibili, ha tirato in mezzo un ragazzo che ha appena compiuto 16 anni. La situazione la spieghiamo ancora una volta e lo rifaremo nei prossimi giorni. Camarda e il Milan si sono dati appuntamento a fine stagione per siglare il primo contratto da professionista del bomber classe 2008 che essendo un talento top è, ovviamente, nel mirino di tanti grandi club europei. Ad oggi non risultano, sia dal lato Milan sia dal lato del ragazzo e di chi lo assiste, criticità sul futuro. La volontà di Francesco, che ha patito zero le voci su di lui delle ultime ore, è sicuramente quella di continuare a giocare con il Milan. Le parti entreranno nel vivo delle contrattazioni nel corso delle prossime settimane, non si è ancora parlato di soldi e c’è idea concorde di arrivare alla firma per far si che il contratto scada il 30 giugno 2027, ovvero per tre anni.