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Caso Tevez: un solo protagonista, il Milan. Milano, il Meazza e i politici nerazzurri. Rino Gattuso, c'e' la cura...

di Mauro Suma

Carlitos Tevez è stato una notizia elettrizzante e accattivante fino a che della sua vicenda è stato protagonista il Milan. E' stato il Milan a pensarci, il Milan ad affascinarlo, il Milan a trattarlo e il Milan a rinunciarvi. Adesso è una breve a fondo pagina, è così scontato che finisca all'Inter che non c'è neanche più gusto a tenere in piedi l'intrigo. Carlitos Tevez, un generoso lascito del presidente Berlusconi alla squadra più indietro in classifica di Milano. La trattativa a sfondo mondiale, sull'asse Buenos Aires-Rio de Janeiro prima e Parigi-Londra poi, ha avuto un solo protagonista: il Milan. Il tentativo di prenderlo con diritto di riscatto per rimpiazzare almeno per sei mesi Antonio Cassano era un tentativo di fare gol in rovesciata all'incrocio dei pali. Adesso che la scelta di Pato ha reso impossibile per il Milan onorare l'obbligo di riscatto, il suo passaggio in nerazzurro sarà un trasferimento stanco, una palla stantia sulla linea di porta che è quasi superfluo e fastidioso spingere in rete.
Pensate in ogni caso a cosa sarebbe stata questa settimana di attesa del derby senza le notizie scatenate dal Milan. Avremmo passato la settimana stessa tarlati dal dubbio di vedere Sneijder o Alvarez in campo, perseguitati dall'ansia di scoprire le nuove tattiche difensive di Ranieri, divorati dal desiderio di conoscere le ultime sul mal di schiena del comunque bravo e serio Julio Cesar. Insomma, roba grossa... E invece grazie al Milan ci sono stati viaggi, contratti, notizie come quella di Gattuso di cui scriviamo qui sotto.

Dice il mio amico Scarpini che la vicenda ha ridimensionato il peso politico di Adriano Galliani nel Milan. Se così fosse, pazienza: Galliani lascerà il suo posto nella Hall of Fame del calcio italiano a chi ha sfortunatamente iscritto alla Champions League un giocatore che non poteva prendervi parte. L'importante è che sempre il mio amico Scarpini non sbagli stadio per la partita di domenica sera. Si gioca Milan-Inter, quindi si gioca a San Siro. Non si gioca al Meazza, lì magari si giocherà il ritorno. E in ogni caso lo stadio intitolato a Meazza, così come il piazzale Angelo Moratti davanti allo stadio, così come un negozio nerazzurro ossessivamente installato in luogo della prima sede storica del Milan, così come l'iscrizione del non fondatore unico Muggiani nel Famedio del Monumentale solo per il gusto di non lasciare solo l’effettivo e unico fondatore rossonero Kilpin, sono nè più nè meno che gli accaparramenti cittadini consentiti all'Inter dalla classe politica della città. Proprio così, l'uomo politico milanese, con alcune felici eccezioni, è mediamente interista e i risultati sono questi. A discapito dei cittadini milanesi milanisti che sono tanti e che vengono sempre più discriminati da esponenti politici che interizzano la metropoli sulla loro testa e che sono ironia della sorte loro stessi ad eleggere. Ah! Se sapessero...

Battute a parte, grande partita domenica sera. La giocano le due squadre più in forma del Campionato. Sul fronte rossonero, Massimiliano Allegri in panchina. Finito il giochino di destabilizzare la sua panchina, confermata la scelta societaria del Milan, che è uno e compatto per definizione senza cordate che appartengono ad altri, il Mister livornese può pensare alla partita senza ogni tipo di distrazione mediatica. Al suo fianco troverà, come sempre Rino Gattuso. A Settembre e Ottobre, il Milan, durante i consulti con numerosi specialisti di motilità oculare di fama mondiale, aveva spesso eseguito l'esame di mioastenia oculare, ma l'esito era sempre stato negativo. Ora, dopo l'influenza contratta di Dubai, lo stesso esame ha dato esiti positivi. Bene, buona notizia. Per la mioastenia oculare infatti c'è la cura. Rino si curerà e guarirà, incitando nel frattempo i compagni. Fra cui Pato, certo, proprio lui. Nei giorni in cui il Milan sembrava solo al comando su Tevez e tutti i giornali si chiedevano se ne valesse la pena, i tifosi rossoneri si struggevano all'idea di perderlo. Oggi Pato è qui, con un nuovo carico di responsabilità. Deve reggerlo, lui che è un fenomeno come si è visto anche a Bergamo su due palloni decisivi, con nuove motivazioni e una nuova carica di entusiasmo. Si è sentito messo in discussione, ma ha reagito. I suoi compagni di squadra lo aspettano alla grande.


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