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Benvenuto Mr. Bee ma i ruoli di Galliani e Barbara sono intoccabili. Questione stadio: qualche domanda. Anche queste sono priorità

di Furio Fedele

Benvenuto Mr. Bee sul pianeta Milan. Un mondo che bisogna conoscere bene, dove bisogna muoversi con mille cautele. Premesso che sono gradevoli e graditi, ovviamente, i 480 milioni di euro portati in dote per il 48 per cento delle azioni, è giusto anche considerare che il club rossonero presenta già garanzie e progetti in essere che vanno rispettati e definiti. Innanzitutto i ruoli di Barbara Berlusconi e Adriano Galliani sono di primaria importanza. Lady B, nonostante la giovane età, ha già dimostrato di sapersi muovere con disinvoltura fra innovazioni (Casa Milan) e continuità. Barbara Berlusconi è stata l’unica dei figli del presidente a dimostrare effettivamente un interesse costruttivo nei confronti del club. Il suo team di lavoro sta perlustrando con grande attenzione nuovi settori e mercati dove espandere il brand rossonero, Asia compresa.

Adriano Galliani è difficilmente sostituibile sul fronte mercantile dove non basta avere tanti, anche tantissimi, soldi per poter essere sicuri di fare bene e di avere successo. Attenuatosi, almeno per il momento, il feeling con la Doyen Sports alla luce dei rocamboleschi fallimenti delle trattative per Jackson Martinez e Geoffrey Kondogbia, l’ad rossonero ha saputo riprendere quota anche quest’estate nonostante l’involontaria falsa partenza. Segno evidente che Galliani sa come e dove muoversi. Con o senza denaro (un anno fa ha ingaggiato, a parametro zero, Menez e Diego Lopez...), ha sempre ottimizzato risorse ed energie. Domanda: Mr. Bee sarebbe in grado di discutere alla pari, soprattutto in questa fase iniziale, con Galliani per la progettazione di un Milan forte e vincente? E, comunque, sarebbe già in grado di affiancare all’attuale ad un team altrettanto capace e motivato? Nel calcio, purtroppo, è molto facile sprecare tempo e soldi. La pazienza dei tifosi rossoneri è al limite: dopo due anni di umiliazioni non hanno più intenzione di concedere altro credito. A nessuno.  

Non si capisce poi come Mr. Bee, almeno così sembra, non possa e voglia essere motivato e stimolato ad affrontare un’avventura redditizia e affascinante come la costruzione dello stadio di proprietà del Milan. Non si tratta di un vezzo, di un capriccio o di un’esaltazione modaiola. Tutt’altro: lo Stadium della Juventus ha dimostrato, come si è già visto in mezza Europa, come l’importanza di un impianto di gioco moderno, funzionale e autonomo costruito solo ed esclusivamente per il calcio possa influire sul rendimento di una squadra. Fra l’altro considerato il fatto che Mr. Bee è animato giustamente dalla ricerca di business, il nuovo stadio sarebbe in grado di garantire introiti immediati e quotidiani perchè è stato pensato e verrà costruito proprio per queste finalità «vivendo» e lavorando sette giorni su sette. Tenendo conto anche del fatto che Milano, come del resto Roma, è una delle poche città europee che ha due squadre di rango europeo costrette a dividersi un solo stadio e i disagi derivanti una convivenza scomoda e poco redditizia. 

Quindi questo Milan non può prescindere, almeno per un bel po’ di tempo, da certe priorità. Basti pensare che, a differenza di molti altri sport, gli sponsor anche se importanti, ricchi e  generosi non posso contaminare la ragione sociale del club. Che viene sempre e comunque individuato per la sua originale e inconfondibile carta d’identità. 


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