Balotelli-Bonolis tra ingiustizie e neuroni
Si fa molta fatica a capire. Non tanto per stabilire chi ha ragione e chi ha torto, ma per intendersi sulle colpe e sulle pene conseguenti. La prima incognita da decriptare è il motivo per cui Tagliavento a Firenze espelle Tomovic per un gomito alzato su El Shaarawy e poi non fischia nemmeno il fallo per un braccio di Pasqual che atterra Abate: troppo severo prima o decisamente spaventato poi? La seconda su cui interrogarsi è il perché Balotelli (diffidato) prenda un giallo idiota sulla linea del fallo laterale e a fine partita, non contento, si scagli contro la terna per protestare. La terza su cui provare a discutere è se sia più grave offendere i nostri permalosi, supponenti, mediocri arbitri oppure inseguirsi in campo per menarsi, tentare di rompere la gamba a un avversario, simulare, togliersi la maglia per esultare, bestemmiare. Una volta compresi i parametri adeguati per risolvere questi rebus, sarà facile stabilire che Tagliavento fa una cazzata abnorme cacciando Tomovic e poi a cascata, causa i suoi sensi di colpa, sbagli per tutto il resto della partita; che Balotelli debba continuare cocciutamente a darsi una regolata perché è forte, grande grosso e nero, ha la cresta, è destinato a non passare mai, comunque, inosservato e quindi più spesso a pagare che a riscuotere; che le regole non sono uguali per tutti, ma diseguali per la maggior parte, a seconda di dove tira il vento e dell’umore del giudice sportivo.
A proposito di umori e mestrui cui sono soggetti eccome molti uomini, contrariamente alle credenze scientifiche, Paolo Bonolis ha picchiato in testa finendo rapidamente insabbiato dai media. Giusto così, meglio non dare visibilità ai farneticanti deliri di uno che quando irruppe nel calcio in tv, a Mediaset nel 2005, durò lo spazio di poche settimane facendo più danni in redazione e in onda che Ed Wood nel cinema. Il fatto grave è che voce gli sia stata data sul sito ufficiale dell’Inter, come ad avallarne i contenuti, e non siano stati presi provvedimenti. In questo caso, invece, l’insabbiamento è ancora più grave degli strali.