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Allegri risponde a Berlusconi: le scelte contano. Missione londinese per il Binho-bis

di Antonio Vitiello

Non poteva essere una passeggiata di salute, neanche una gara spettacolare dove poter ammirare i cambi di modulo e di uomini chiesti dal Presidente. Il Milan doveva fare punti e chiudere nel migliore dei modi il 2011: lo ha fatto e anche bene. Storicamente il Sant’Elia non è mai stato un campo facile per i rossoneri e soprattutto ieri sera sotto una pioggia incessante ha fatto vedere di che pasta è fatto. La squadra di Allegri si impone ancora grazie alla sua punta di diamante, l’uomo più decisivo di sempre quando si parla di campionati e scudetti vinti.

LE RICHIESTE DEL PRESDIENTE - Pato ancora escluso nonostante le richieste del presidente Berlusconi sia nei giorni scorsi che a poche ore dalla partita. Mister Allegri conferma di avere grande personalità non lasciandosi condizionare dai suggerimenti del Cavaliere e tiene Pato in panchina. Stessa cosa per Boateng che resta nella consueta posizione di trequartista e non sposta il ghanese sul centro destra come chiesto dal numero uno di via Turati. L’esclusione del papero non è dovuta a motivi fisici ma tecnici. Robinho assicura più movimento ed intensità rispetto al collega brasiliano che pecca ancora di eccessiva staticità quando non è in possesso della sfera. Il tecnico toscano ha ringraziato il presidente per i suoi consigli ma la formazione schierata in campo è stata decisa per tenere gli equilibri che hanno retto dall’inizio dell’anno ad ora. E finchè un mister continua a vincere è complicato trovare motivi per cambiare o (ipotesi assurda ma spesso tirata fuori) mandarlo via.
Il match di Cagliari si è messo subito in discesa. Dopo solo tre minuti Ibra inventa una palla pregevolissima per l’inserimento di Robinho che evita Agazzi in uscita. Al centro c’è Antonio Nocerino che con la compartecipazione di Pisano la butta dentro (autorete del cagliaritano). Ma la rete invece di spianare la strada ai rossoneri, provoca una forte e lunga reazione dei padroni di casa. A rischiare è sempre la squadra di Allegri che gioca solo di rimessa cercando il lancio lungo, sempre sterile anche a causa del campo scivoloso che non permette una corrette fluidità della palla. Abbiati si supera in un paio di occasioni per evitare il pareggio, mentre gli esterni di difesa ballano più di una volta sulle scorribande di Ibarbo e compagni. La fine del primo tempo arriva quasi come una liberazione per i rossoneri, spuntati e con pochissime idee. La ripresa si apre con due grosse occasioni sprecate da Aquilani e Robinho, e tutto lascia pensare che la beffa potrebbe arrivare da un momento all’altro come spesso avviene in questi casi, quando non si concretizzano le opportunità da rete. Invece è il solito fantastico Ibrahimovic a mettere in ghiaccio la partita, chiudendo un triangolo con Robinho, forse il vero partner d’attacco dello svedese. Questa volta superIbra scavalca Agazzi dopo un breve scatto mettendo a segno l’undicesimo gol stagionale, rete numero 105 in 200 presenze in serie A, una marcatura ogni due partite. Ibra è assolutamente indispensabile per questa squadra e per qualsiasi altra formazione, e forse chi lo critica è spinto da un pizzico di invidia, perché sia con la Juve che con l’Inter, ed ora con il Milan, è sempre stato un giocatore che trascina e cambia il volto di una squadra.

MISSIONE LONDINESE - Domani a Londra ci sarà il tanto atteso incontro con la dirigenza del Manchester City per discutere del trasferimento di Carlos Tevez. Il Milan vuole acquistarlo con la formula del prestito oneroso, mentre i Citizens cercano di venderlo a titolo definitivo già da gennaio. Il problema del City è che vorrebbe sfoltire subito la rosa e recuperare una somma cospicua per rientrare negli schemi imposti dal fair play finanziario. Nella capitale non ci sarà Adriano Galliani, rimasto a Milano per problemi personali, ci sarà invece Ariedo Braida, che tenterà di replicare il fenomenale colpo Robinho, arrivato nelle ultime ore di calciomercato dell’anno scorso. La verità è che il Milan non ha avversari e sta conducendo una battaglia da solo. L’effimera azione di disturbo del Psg può spianare la strada ai rossoneri che arriveranno domani sera da soli al tavolo delle trattative. Probabilmente è stata una strategia mal riuscita dal City per alzare il prezzo del cartellino e soprattutto mettere fretta al Milan. Ma la vecchia volpe Adriano Galliani non è cascato nel tranello, forte della sua esperienza decennale in sella al club più titolato al mondo. La mossa più intelligente in tutta la faccenda Tevez è stata accaparrarsi il “si” del giocatore, in modo da avere campo libero. L’impressione generale è che la trattativa di certo non si concluderà domani, anche se potrebbe essere una fondamentale tappa di avvicinamento verso un acquisto che potrebbe essere decisivo per cucire sul petto il secondo scudetto consecutivo dell’era Allegri.


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