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Ricambio si... ma indebolimento no

di Andrea Fanigliulo

E alla fine la tanto attesa rivoluzione si sta compiendo… il Milan sta cambiando pelle e dopo tante battaglia, partite e trofei vinti, si sta “tristemente e dolorosamente” separando dai suoi “grandi vecchi”, gente del calibro di Nesta, Zambrotta, Gattuso, Van Bommel, Seedorf, Inzaghi, senza dimenticare 12 mesi fa la pesantissima partenza di Andrea Pirlo, simboli più che calciatori di un Milan vincente che negli ultimi 10 anni ha sempre e comunque lottato per obiettivi e traguardi importanti oltre a centrarne molti.
Certo, nessuno si aspettava che la “diaspora” rossonera, potesse essere così improvvisa e massiccia o per lo meno si sperava potesse essere dilazionata in 2-3 anni, perché alla fine dover rinunciare a certi campioni è davvero dura ma soprattutto diventa impresa ardua sostituirli degnamente.
Tra i tifosi rossoneri, in questi giorni serpeggiano malumore, incredulità ma soprattutto incertezza sul futuro prossimo di questa squadra e sulla sua competitività. Dati per certi nella rosa del Milan 2012/13 gli arrivi del difensore Acerbi e forse di Natali e dei centrocampisti Traorè e Montolivo, la tifoseria teme seriamente di non veder sostituiti degnamente “i pretoriani” Ancelottiani rimasti nel cuore di tutti noi, ma soprattutto sa che senza soldi, e ne servono tanti, non si va lontano in Italia e sicuramente in Europa.
Certo, se si pensa che a queste già annunciate partenze o addii che dir si voglia, si dovrebbero aggiungere la cessione definitiva di Merkel al Genoa nell’operazione che riguarda il riscatto di El Sharaawy, e i non riscatti di Aquilani e Maxi Lopez ci troviamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione.
Quindi un mercato pirotecnico si, che cambierà e di molto la fisionomia della squadra, ma da portare avanti al risparmio e da fare con molti parametri zero (alcuni a dir la verità ottimi) e con tanta fantasia.
Ma oltre agli anni che passano inesorabilmente, e quindi tutto ha un inizio e tutto ha una fine, ma si può cercare la causa o l’eventuale colpevole di tutto ciò?
Naturalmente in questo momento è troppo facile puntare il dito contro Silvio Berlusconi, ed accusarlo di scarso impegno economico, ma cosa gli si può imputare ad un presidente che da 27 anni, ogni anno mette di tasca propria fior di milioni di euro per mantenere i conti in ordine e che solo quindici giorni fa ha staccato l’ennesimo assegno di 65 milioni di € per ripianare le perdite della stagione precedente ?
O come si fa ad attaccare Adriano Galliani, un numero uno sul mercato, che riesce puntualmente a portare a Milano con operazioni memorabili e brillanti grandissimi giocatori e talenti che in poco tempo s’impongono alla ribalta e vengono cercati dalle maggiori squadra europee?
E tanto meno si può rimproverare qualcosa ad Ariedo Braida, un dirigente esemplare capace negli ultimi anni, giusto per fare qualche nome, di andare a scovare elementi di prospettiva ma che poi sono diventati campioni e fuoriclasse del calibro di Shevchenko, Kaladze, Dida, Gattuso, Kakà, Pato, Thiago Silva per non parlare dei vari Yepes, Emanuelsoon, Van Bommel, Cassano e Nocerino tutte scommesse ampiamente vinte.
Insomma nulla da dire a questa dirigenza, e tanto meno da rimproverare, l’unica garanzia che i tifosi vogliono ascoltare è che questa squadra non venga smantellata, ma se proprio ci devono essere delle partenze necessarie o degli adii, che vengano rimpiazzati a dovere con giocatori almeno tanto forti e decisivi se non addirittura migliori di quelli partenti.


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