Milan, secondo indizio: non è più il mercato di Galliani
Fonte: articolo di Raimondo De Magistris per TMW
Uno spettacolo già visto. La vicenda Thiago Silva come quella riguardante Pato, benché i diretti interessati si siano affrettati a smentire l'accordo già raggiunto anche in questo caso col Paris Saint-Germain. Il Milan per la seconda volta nel giro di sei mesi beffa il suo ex dirigente e allenatore Leonardo. Come a gennaio, l'accordo era già stato raggiunto con Adriano Galliani volato a Parigi per le firme sul contratto.
Allora la scelta di non cedere il centravanti brasiliano andò oltre la mera scelta tecnica. Questioni nemmeno troppo private bloccarono l'amministratore delegato rossonero che aveva scaricato il <i>Papero</i> per lasciar spazio a Carlos Tevez, calciatore che all'epoca aveva chiuso tutti i rapporti col Manchester City. Adriano Galliani aveva definito tutto nei dettagli, ma proprio pochi minuti prima della firma sul contratto per la cessione di Pato arrivò la telefonata di Berlusconi che bloccò tutto.
Ieri la vicenda s'è ripetuta un maniera abbastanza simile. Meno repentina rispetto alla <i>querelle</i> Pato, ma dalla dinamica identica. Galliani vola a Parigi, con Leonardo si raggiunge un accordo di massima, ma proprio al momento delle chiusura dell'accordo arriva il dietrofront di Berlusconi: prima tramite il sito ufficiale, poi ai microfoni di <i>SportItalia</i>: "Ci hanno fatto un'offerta molto interessante, vicina ai 46 milioni di euro. Abbiamo preso atto di questa possibilità e abbiamo dato un occhio ai centrali di difesa che potevano sostituire il nostro Thiago Silva, ma non abbiamo trovato nessuno di adeguato". Chi sono, quindi, gli sconfitti? Sicuramente il Paris Saint-Germain, beffato per la seconda volta negli ultimi sei mesi. Anche, però, Adriano Galliani, il cui potere decisionale sul mercato del Milan è sempre più limitato a operazioni di contorno.
Non bastano le rassicurazioni dello stesso Berlusconi e i ringraziamenti di circostanza dell'amministratore delegato rossonero. Il mercato del Milan - quello che conta - è tutta farina dell'ex Premier.