Meglio "spacconi" che impiccioni
Ora diciamo basta. In tutta la trattativa Tevez, da alcuni esponenti della stampa neroazzurra, il Milan è stato accusato, in serie, di: slealtà, di non aver osservato i canoni delle trattative di mercato e, infine, addirittura di essere “spacconi”. Una situazione che, adesso, è arrivata al limite della sopportazione in quanto, ricordiamo ai “ben informati” e “agli eticamente corretti” come sono andate le cose, qualora se lo fossero dimenticati: il Milan entra nella corsa a Carlos Tevez ai primi di novembre chiedendo al Manchester City la possibilità di entrare in contatto con il giocatore e il suo agente per sondare la disponibilità dello stesso a venire a giocare in rossonero. Al tempo stesso, il City da a Kia Joorabchian il mandato per ascoltare, una volta trovato l’accordo tra le parti, l’offerta che il Milan farà al club. Galliani trova con l’agente di Tevez l’accordo economico e da a Kia le coordinate dell’offerta rossonera per il City. Qui inizia la seconda fase, quella della trattativa tra le due società ma tutto avviene dopo che lo stesso City aveva dato, come riportato poc’anzi, il suo placet al Milan e al giocatore di trovare un intesa. In mezzo alle contrattazioni tra i club ecco spuntare l’Inter che con un’azione di disturbo prova a far saltare il banco rossonero senza MAI, e ribadiamo MAI, presentare un’offerta vera sul tavolo di Marwood e MacBeth, come confermato dallo stesso Kia Joorabchian e da fonti vicine allo stesso. Branca e Moratti continuano con il bluff ben sapendo di non avere i soldi per portare a termine l’operazione tant’è che nessun dirigente interista ha mai avuto un incontro ufficiale con Kia. Nel mezzo saltano fuori le foto dell’incontro di Ipanema tra Galliani, Joorabchian e lo stesso Tevez, quello nel quale l’AD rossonero formula la famosa offerta fantasiosa e nel quale Carlitos conferma di avere una sola parola, ovvero quella data al Milan. La storia recente la conosciamo tutti, con Pato che prima non va al PSG e poi si rompe, con Tevez che rifiuta la corte dei francesi e con il suo agente che afferma di essersi seduto al tavolo: “Solo per rispetto di Carlo Ancelotti”. Nel mentre i neroazzurri entrano in contrasto anche con la Juventus per Guarin del Porto, rompendo le uova nel paniere ad un’altra società, sempre con lo stesso metodo. Non sarà mica che, sotto sotto, in quel di corso Vittorio Emanuele, si abbia la paura di tornare al periodo pre Calciopoli?