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Di Marzio: "Il mercato italiano vira sugli young player, El Shaarawy ha aperto la via"

di Matteo Bursi
Fonte: Gianluca Di Marzio per Tuttomercatoweb.com

Galliani lo ha ripetuto spesso negli ultimi giorni. Anche domenica scorsa, a pranzo con Preziosi, tra un bicchiere di vino e un ritornello cantato a squarciagola. "I top player dobbiamo costruirceli in casa...", ecco lo slogan coniato da una serie A ormai a rimorchio di campionati più ricchi e spendaccioni (lo Zenit che prende Hulk è un segnale eloquente): sembra la nuova pubblicità del nostro calcio in crisi. Per fortuna, aggiungo io, c'è la serie B. Che nelle ultime stagioni, soprattutto in quella conclusa a giugno, ha sfornato talenti a ripetizione. Subito lanciati dagli allenatori di club (El Shaarawy al Milan dopo un solo campionato a Padova) e immediatamente finiti nella lista di Prandelli, Ct molto attento ai giovani di qualità. Così, Verratti è diventato azzurro prima ancora di passare al Psg, Insigne lo ha seguito a ruota debuttando tra i consensi contro Malta, mentre Ogbonna è già un pilastro del presente e del futuro in nazionale. Saranno famosi, quindi. E forse saranno proprio quei top player da annaffiare continuamente nel giardino. Penso a Perin e a quella personalità -sfacciata- non comune per un ragazzo della sua età (classe 1992), a Immobile e a quel suo modo di muoversi e sentire il gol che ne fanno ricordare gente come Montella o Inzaghi, a Florenzi che corre per tre e capitalizza le giocate della squadra con l'intelligenza tattica di un veterano. È questa allora la medicina giusta per guarire i mali della serie A? Sicuramente la strada da percorrere è ancora lunga, i segnali pero' sono incoraggianti. Anche quelli che arrivano dal nuovo campionato di serie B. Che domenica ha vissuto una giornata in vetrina per lo stop al piano di sopra. Abbiamo scoperto attaccanti come Pavoletti (5 reti a Sassuolo), già protagonisti in Lega Pro ma senza i riflettori che avrebbero meritato. Perché anche nella vecchia C le occasioni si sprecano ma girano col freno a mano tirato: mi viene in mente Masi a cui è bastata qualche amichevole estiva con la Juve per avere più considerazione (esterna) rispetto a un campionato intero a Vercelli. Evidentemente non sufficiente per convincere la Samp a non perderlo alle buste proprio con la Pro. Alleata della Juve. Un turno, il terzo di B, servito anche per capire che l'Inter rischia seriamente un nuovo caso Destro: Siligardi, cresciuto in nerazzurro, sta maturando adesso che è stato ceduto interamente al Livorno nell'operazione Bardi. Adesso che ha ancora 24 anni e segna gol deliziosi come quelli a Padova e Pro Vercelli, storia degli ultimi sei giorni. Mi ha sempre affascinato questo campionato, fin dai tempi di Albertini all'Appiani: a volte, basta un anno in prestito a giocare per tornare pronto per il decollo. La Roma ci prova, per esempio, con Viviani e Sabelli: Pea aspetta il regista dell'under 21 per far brillare il gioco della sua squadra, mentre l'esterno del Bari si è già inserito perfettamente in un gruppo dove alcuni giovani sono già prenotati, vedi l'occhio lungo del Chievo per Bellomo. Speriamo resti in Italia anche Berardi, fresca sorpresa del Sassuolo, 18 anni e già nel mirino dello United, non facciamocelo scappare. Non raccoglie invece (come risultati) quanto semina (nei ragazzi) l'Empoli. Ormai la sua filosofia è quella di spingere subito in formazione tutti i gioiellini della casa, un rischio per la classifica ma un esempio da seguire per combattere le difficoltà di bilancio. Così può emergere Saponara, così uno dei vivai più produttivi d'Italia riesce ancora a far centro. Altri candidati a prendere il volo? Qualche nome per la lista della spesa, seguiranno aggiornamenti: De Vitis a Padova, Martignago del Cittadella, Molinelli per il Livorno e D'Alessandro che cerca conferme a Cesena. Più due stranieri come Jorginho dell'Hellas e Mitrovic in rampa a Brescia. Per finire con Prestia (Ascoli, ma del Palermo), Improta (Juve Stabia, di proprietà Genoa), Falcone e Bacchetti (Lanciano, in prestito da Lecce e Pescara), tutti nati nel 1993, arruolati nella nazionale under 20, possibili rivelazioni da seguire con attenzione. Ne dimenticherò molti, è sicuro. Ma ci sarà l'occasione per riparlarne, lo prometto. Magari senza aspettare un nuovo stop della A. Magari sperando di non chiamarli più top ma young player...


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