Biasin: "Galliani e i 25 giorni per il miracolo Milan: il prescelto ha un volto (ma Inzaghi è già teso)"
Fonte: Editoriale di Fabrizio Biasin per TMW
Più pessimismo sull'altra sponda del Naviglio, ovvero in casa Milan. Sotto con l'elenco "pescato" online e qui riproposto:
Portieri: Mandanda, Marchetti, Ochoa, Perin, Reina. Difensori: Astori, Criscito, Kolarov, Gabriel Silva, Lulic, Martins Indi, Mustafi, Paletta, Vrsaljiko. Centrocampisti: Biabiany, Casemiro, Cigarini, Dzemaili, Eremenko, Fer, Kucka, Lucas, Nani, Obiang, Rabiot, Romulo, Schone, Shaqiri, Valbuena. Attaccanti: Ayew, Ben Arfa, Cerci, Campbell, Douglas Costa, Falcao, Grenier, Griezmann, iturbe, Lamela, Lavezzi, Ljajic, Jackson Martinez, Pandev, Rosseti, Taarabt.
Dice: "Embè?". E niente, questi sono i 45 nomi accostati in qualche modo al Milan dall'inizio del mercato a oggi. Il tutto per dire che: 1) Noi giornalisti tante volte siamo dei gran cazzari (io quantomeno). 2) Al Milan non c'è più filtro.
Sia chiaro: in questo caso le colpe non sono affatto di Galliani, chiarissimo e onesto nell'ammettere che "non si compra nessuno se non parte qualcuno". Il problema semmai è legato al ricordo dei mercati passati che porta i tifosi rossoneri e gli stessi giornalisti a pensare "vabbè, Adriano dice così ma in realtà ha 4 o 5 cartucce da sparare". Speranza vana. La situazione è veramente come la racconta Galliani, solo che a questo punto converrebbe fare un passo indietro quanto a dichiarazioni d'intenti. Così Inzaghi prima della trasferta americana: "Puntiamo al terzo posto con o senza mercato. Se non arriva nessuno ce la faremo con gli attributi". Probabilmente oggi sarebbe meno ottimista o comunque starebbe più "coperto" per non rischiare che qualcuno intoni la canzoncina "Pippo Pippo non lo sa...". Il tecnico sembra in effetti essere un po' solo, non perché non abbia l'appoggio di tutto l'ambiente, anzi, ma perché se tu non dai al tuo allenatore quello che chiede significa che in qualche modo non ti fidi di lui. Il che è grave se si pensa che stiamo parlando dell'allenatore con meno esperienza in serie A.
Totale. Galliani in meno di un mese deve riuscire a fare un miracolo come ai vecchi tempi. Deve liberare Robinho, vendere Balotelli anche a costo di "svenderlo" (la sintonia con i rossoneri se mai c'è stata, è definitivamente svanita), comprare un attaccante di razza (Campbell non sarà Ibra ma ha attributi cubici), l'esterno che Inzaghi desidera (Cerci) e un centrocampista davanti alla difesa (Dzemaili). Facile? No, per nulla, ma alternative per arrivare nei primi tre posti non ce ne sono. Il tutto per dare un po' di ossigeno a una tifoseria, quella rossonera, entusiasta il giorno dell'inaugurazione della nuova sede e ora comprensibilmente preoccupata.