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Aquilani, una stagione di alti e bassi

di Fabio Disingrini

Il futuro di Alberto Aquilani, centrocampista romano classe 1984, al Milan è ancora in stand-by: complice una stagione a intermittenza in maglia rossonera e un cartellino, di proprietà del Liverpool, valutato ancora intorno agli 8 milioni di euro. Decaduto infatti l’obbligo di riscatto con clausola 25 partite in campionato, il Milan ne pondererà l’acquisto nelle prossime settimane, ma l’intenzione sembra tiepida: vediamo i perché.

Nella stagione 2011/12 Aquilani ha disputato 23 incontri in Serie A (1397 minuti), ma c’è stata una netta disparità di rendimento - ottimo nella prima parte, marginale nella seconda - spiegata dalle statistiche: fino a dicembre il centrocampista ha giocato 12 partite da titolare (8 senza sostituzioni) e 95 minuti subentrando 3 volte dalla panchina. Una rete (contro il Napoli) e 6 assist hanno confermato la caratura tecnica del giocatore prima di un infortunio muscolare, a inizio gennaio, che ha costretto Aquilani lontano dai campi fino a marzo. Da qui la difficoltà per l’ex-Juventus di reinserimento in squadra con 6 scampoli di partita (126 minuti complessivi) e due sole maglie da titolare contro Catania (tra le due sfide col Barcellona) e Novara (ultima di campionato) nel girone di ritorno. Numeri simili in Champions League, con 332 minuti distribuiti in 5 partite (3 dall’inizio) nel girone di qualificazione agli ottavi e due da riserva (51 minuti) nel 2012 più un gettone in Coppa Italia.

Non si può trattare di discontinuità - perché l’ultima stagione di Aquilani è nettamente spaccata in due, con l’anno di riferimento e l’infortunio come punti di rottura - bensì di un difficile reintegro nelle dinamiche della squadra per motivi fisici e probabilmente caratteriali (in termini di determinazione, non certo comportamentali). E paradossalmente le perplessità del Milan sul suo acquisto non potranno riguardare gli infortuni, perché se questi sono stati per Aquilani un vero calvario ai tempi della Roma (cinque lunghi stop per problemi muscolari dal 2007 al 2009), lo stesso non si può dire per la stagione al Liverpool (due settimane di indisponibilità) e soprattutto per quella in prestito alla Juventus (2010/11), con 36 partite e una sola settimana di stop. Intanto si registrano la disponibilità di Aquilani a una riduzione dell’ingaggio (che al Liverpool è di 4 milioni annui), un ritorno di fiamma della Fiorentina - che lo aveva cercato, invano, la scorsa estate - e un procuratore, Franco Zavaglia, che continua, altrettanto inutilmente, a mischiare le carte. Il Milan deve continuare a pensarci per sbrogliare un’amletica posizione di ‘cinquanta/cinquanta’, valutando gli alti e i bassi dell’ultima stagione, e forse fin qui dell’intera carriera, di Alberto Aquilani.

Twitter: @FabioDisingrini


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