Rimonte nella storia: da Giagnoni ad Allegri. Passando per il finale thrilling del 2002

Rimonte nella storia: da Giagnoni ad Allegri. Passando per il finale thrilling del 2002MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 18 aprile 2014, 12:00Primo Piano
di Gaetano Mocciaro

Che il Milan non sia specializzato nelle rimonte nelle sfide europee è risaputo. Un po’ meglio va invece col campionato. Con le quattro vittorie consecutive della gestione Seedorf l’Europa League è passata da miraggio a obiettivo concreto. Già in passato i rossoneri ci hanno regalato cavalcate entusiasmati terminate con l’happy ending. Ecco cosa ci dice la storia:

Stagione 1974/75: ci si avvia a un’altra stagione fallimentare, ripetendo il pessimo 7° posto dell’anno prima. L’allenatore è Gustavo Giagnoni e a dieci giornate dal termine la squadra si trova in ottava posizione. La svolta  arriva nel derby al 21° turno, col 3-0 firmato Calloni, Benetti e infine autorete di Facchetti. Seguono una serie di risultati utili stoppati dal ko al San Paolo contro il Napoli a 6 giornate dalla fine, più due pareggi a reti inviolate. Sembra finita e invece arrivano 7 punti su 8 nelle ultime 4 partite e il sorpasso che vale l’accesso alla Coppa Uefa arriva all’ultima giornata, quando il Torino pareggia a Cagliari e il Milan vince a Terni.

Il primo Milan di Silvio Berlusconi è quello del 1986/87: arrivano Donadoni, Giovanni Galli, Galderisi, Bonetti e Massaro. Si sogna in grande e l’inizio è promettente, ma in primavera inizia un incredibile crollo che sembra togliere alla squadra la possibilità di qualificarsi per le coppe europee: sconfitta a Brescia, pari a Firenze, ko in casa contro la Sampdoria e sconfitta sul campo dell’Avellino. Sarà provvidenziale l’arrivo dell’esordiente Fabio Capello al posto di Nils Liedholm e il successo decisivo contro la Roma per 4-1 nello scontro diretto per garantire alla squadra almeno lo spareggio, poi vinto, contro la Sampdoria.

L’anno 2001/02 sarà fondamentale perché da questa stagione partirà un nuovo ciclo di grandi vittorie: c’è grande entusiasmo per l’acquisto di Pippo Inzaghi e Manuel Rui Costa, la panchina è affidata a Fatih Terim. La partenza è altalenante e dopo 9 gare il tecnico turco è sollevato dall’incarico. Subentra Carlo Ancelotti e il pari casalingo contro il Piacenza all’esordio non lascia buoni presupposti. Nascerà invece una bella rimonta che porterà il Milan dal limbo del centroclassifica fino alla qualificazione in Champions, quasi insperata a due giornate dal termine. A 180’ dalla fine le prime tre posizioni erano già prese e questa era la situazione dal quarto posto in giù: Chievo 51, Lazio 50, Bologna e Milan 49. Sarebbe servito uno spareggio per andare in Coppa Uefa e invece il rocambolesco successo contro l’Hellas Verona rimette in vita il Milan: sotto per 1-0 per la rete di Adrian Mutu a 25’ cambia tutto prima col pari di Pippo Inzaghi, infine col 2-1 di Pirlo. Nel frattempo la Lazio perde a Bologna e il Chievo viene travolto dalla Roma. Adesso il Milan è quarto a pari punti col Bologna e davanti Chievo e Lazio. L’ultima giornata vede un facile 3-0 al retrocesso Lecce e la contemporanea sconfitta bolognese contro il Brescia regala il quarto posto che significa preliminari di Champions League.  Come è andata a finire l’edizione 2002/03 del massimo torneo continentale lo sapete già.

Arriviamo al 2012/13, la più esaltante delle rimonte: il minimo storico lo si tocca in una trasferta contro la Lazio dove dopo 49’ si è sotto 3-0. Nel finale arriverà una reazione ma non sarà sufficiente: il 3-2 finale sancirà il 5° ko in campionato in 8 partite e la 15° posizione in classifica. La squadra prova a raddrizzarsi ma arrivano altre batoste, come l’1-3 contro la Fiorentina. La svolta definitiva arriva nel secondo tempo della sfida contro il Napoli, quando sotto di due reti Stephan El Shaarawy raddrizza la barca con una doppietta. Inizierà una rimonta che vedrà la squadra chiudere il girone d’andata al settimo posto. Nel girone di ritorno nessuna riesce a mettere sotto il Milan e bisogna attendere la 14° giornata per trovare un altro ko, tra l’altro per mano dei futuri campioni d’Italia della Juventus: sarà l’unica battuta d’arresto. Le seguenti cinque partite vedranno una serie di 4 vittorie e un pari che consegnano l’incredibile 3° posto e la qualificazione alla Champions League.