Oltre al risultato: a Roma un pareggio che vale oro per il Milan di Inzaghi

Oltre al risultato: a Roma un pareggio che vale oro per il Milan di InzaghiMilanNews.it
© foto di Federico Gaetano
domenica 21 dicembre 2014, 18:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Un pareggio che vale...oro, quello conquistato dal Milan a Roma. Un punto che non è stato tirato via per i capelli, ma che è stato conquistato grazie ad un atteggiamento finalmente "gagliardo" anche contro avversari di più elevata caratura. Sarebbe limitativo focalizzarsi soltanto sul discorso arbitrale: i giallorossi possono recriminare sul rigore non concesso, i rossoneri hanno però subito una gestione molto più severa dei cartellini. La verità è che l'undici di Inzaghi è cresciuto in maniera evidente sia dal punto di vista tattico che da quello tecnico: gestione del pallone più ragionata, triangolazioni che funzionano e una squadra che si muove tutta insieme, sia difensivamente che offensivamente.

RISPOSTA IMPORTANTE - Questo Milan finora aveva alternato gare importanti a discese improvvise - e spesso inaspettate - riuscendo raramente a confermare i buoni propositi che seguivano le vittorie. Dopo il successo con il Napoli il morale si è alzato, così come l'asticella delle ambizioni: un risultato negativo all'Olimpico avrebbe forse risgretolato tutto, considerando anche la sosta amplificatrice in un senso o nell'altro. I rossoneri sono però riusciti a superare una prova importanti, senza compiere l'errore commesso con la Juventus alla terza giornata. In quell'occasione il Milan si abbassò troppo, cadendo alla distanza dopo una splendida giocata dei bianconeri. Contro la Roma questo non è successo: i rossoneri hanno difeso sì, ma si sono anche affacciati più volte in area avversaria, limitando bunker e affini, inevitabili nel finale in 10 contro 11.

UN PASSO ALLA VOLTA - Questa buona prova è solo un passo, importante, verso una crescita di consapevolezza da parte del gruppo rossonero. Serviranno altri step, nuove vittorie, ma la strada imboccata sembra quella giusta. Lo stesso Inzaghi è cresciuto progressivamente insieme alla sua squadra, dimostrando di avere quelle qualità necessarie per diventare un grande allenatore: flessibilità, bagaglio umano e buone idee sul piano tattico. La gestione di Mexes è un chiaro esempio: altri tecnici forse sarebbero rimasti ferrei nelle loro posizioni, invece SuperPippo è tornato sui suoi passi e ha fatto bene... Ora l'allenatore piacentino dovrà essere bravo a limitare gli allori, tenendo ben saldi i vagoni sui binari, in vista di un 2015 che dovrà regalare ben altre soddisfazioni rispetto al 2014.