La gestione Domuschiev, gli scherzetti alle big e un gruppo a tinte verdeoro: ecco il Ludogorets, prossimo avversario rossonero

La gestione Domuschiev, gli scherzetti alle big e un gruppo a tinte verdeoro: ecco il Ludogorets, prossimo avversario rossonero
© foto di Federico Gaetano
lunedì 11 dicembre 2017, 18:04Primo Piano
di Simone Nobilini

L'ultimo ricordo italiano tangibile risale a nemmeno troppi anni fa, per l'esattezza 3: una sfida che sembrava impossibile, contro la Lazio e sempre ai sedicesimi di Europa League, per un esito rivelatosi al contrario incredibilmente sorprendente, con la qualificazione agli ottavi strappata in maniera anche rocambolesca. E' il Ludogorets Razgrad l'avversario pescato dal Milan dall'urna di Nyon sulla strada rossonera in Europa League: confronto inedito e sorteggio benevolo, osservando i tanti altri pericoli evitati, ma tutt'altro che da sottovalutare, per una squadra già capace di riuscire in imprese apparentemente ben lontane dalle proprie possibilità.

LA STORIA - Fondato nel lontano 1945, il Ludogorets ha tuttavia vissuto le migliori annate della propria storia ed esistenza nelle ultime stagioni: triplice cambio di nome, da Antibiotik a Razgrad 2000 finendo per mantenere l'attuale appellativo, e soprattutto di proprietà, con la gestione Domuschiev capace (dal 2010) di portare la società a vincere 6 campionati bulgari, 2 coppe di Bulgaria e tre Supercoppe. Da 6 anni nel giro delle competizioni europee, oltre all'impresa contro la Lazio il Ludogorets è riuscito a fermare anche Liverpool (2-2, in casa, nella stagione 2014/15) e il PSG, al Parco dei Principi, nella passata stagione: esempio di una piccola squadra che, con il tempo, ha saputo acquisire sempre più consapevolezza nei propri mezzi, finendo per restare stabilmente ai piani alti del calcio bulgaro.

LA SQUADRA - Attualmente secondo in campionato, pur con una gara ancora da giocare e con la chance di ri-sorpassare il CSKA Sofia primo, il Ludogorets di Dimitrov fa del 4-2-3-1, 3-4-2-1 (come nell'ultima gara contro l'Hoffenheim) o 4-3-3 le due principali soluzioni di gioco: tra le armi principali della formazione bulgara ecco Keseru, bomber rumeno da 10 reti sinora in campionato, innescato dalla qualità e dalla fantasia del duo verdeoro Wanderson-Marcelinho, particolarmente propenso anche a cercare (e trovare bene) la porta. 17 stranieri su 26 presenti in rosa, per una squadra quantomai internazionale, e una foltissima rappresentanza brasiliana, formata da ben 9 calciatori: gruppo che dopo la sfida di giovedì in Coppa di Bulgaria contro il CSKA Sofia osserverà ben due mesi di stop, previsti per la pausa invernale, rientrando in campo proprio contro il Milan il prossimo 15 febbraio. Per una stagione europea che, dopo l'eliminazione dai preliminari di Champions League (per mano dell'Hapoel Beer Sheva) e il secondo posto nel gruppo C con Hoffenheim, Braga ed Istanbul Basaksehir, passerà da Milano: i precedenti rossoneri contro squadre bulgare vedono il Milan nettamente avanti, con 7 successi, 2 pareggi e una sola sconfitta (contro l'Akademik Sofia) nel lontano 1976; gli scontri ad eliminazione diretta, invece, portano ad un pieno 5/5 ottenuto. E ad una sesta occasione, dopo qualche momento di difficoltà di troppo vissuto in questa annata, impossibile da fallire.