Inzaghi e il messaggio chiaro agli scontenti: a gennaio le porte sono aperte

Inzaghi e il messaggio chiaro agli scontenti: a gennaio le porte sono aperteMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PHOTOVIEWS
sabato 25 ottobre 2014, 20:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Analizzando le scelte di Inzaghi in questo primo scorso stagionale, ci accorgiamo come il tecnico piacentino non sia particolarmente avvezzo al turnover sfrenato. I giocatori che hanno superato quota 240 minuti, ovvero il totale di tre partite intere, sono soltanto quindici, mentre i restanti sei calciatori utilizzati sono stati impiegati in una, due occasioni, oppure in semplici spezzoni. Gli altri sette effettivi della rosa, di cui fa però parte anche il giovanissimo Mastour, non hanno giocato neanche un minuto. Scelte precise quelle di SuperPippo, evidentemente desideroso di costituire una precisa identità di squadra, senza stravolgere troppo le sue idee. Un aspetto che si era già potuto osservare in estate, quando Inzaghi limitò al massimo i cambi nelle varie amichevoli.

L'INZAGHI PENSIERO - L'allenatore rossonero è stato molto chiaro sull'argomento durante la conferenza stampa a Milanello: "Siamo in 28 e vanno fatte delle scelte, non posso pretendere che tutti abbiano il sorriso. Chi avrà giocato poco a fine dicembre, se non sarà soddisfatto di stare in questo gruppo andrà a giocare. Con alcuni ero stato chiaro fin dall'inizio. Preferisco una verità cruda e difficile da digerire e un allenatore serio. Se sta qui chi non gioca siamo contenti. Diventa complicato con 28 giocatori". Nessun giro di parole da parte di Pippo, comprensivo nei confronti degli scontenti ma ferreo nelle scelte.

IL MERCATO DI GENNAIO - Non è da escludere che, alla riapertura delle liste il primo gennaio, qualche giocatore poco impiegato possa decidere di trovarsi un'altra sistemazione. Inzaghi lo ha fatto capire tra le linee, conscio che la rosa attuale abbia bisogno quantomeno di un'alleggerita. Ad esclusione del centrocampo, unico reparto i cui numeri sono in linea con il contenimento degli effettivi, sia in difesa che in attacco servirebbero movimenti in uscita. Difficile prevedere oggi quali giocatori possano lasciare Milanello, aspetto che dipenderà anche dalle scelte personali e da situazioni difficilmente prevedibili. Pensiamo ad esempio a Niang: il suo scarso impiego potrebbe far propendere per una partenza, ma a gennaio il Milan dovrà fare i conti con la partenza di Honda per la Coppa Asia. A meno che a Milanello arrivi un nuovo nome (Suso?), ritrovarsi da sette elementi a cinque potrebbe rivelarsi quantomeno azzardato.