Grande bomber si, ma non solo: per la prossima stagione gran parte del pacchetto offensivo sarà da rinnovare

Grande bomber si, ma non solo: per la prossima stagione gran parte del pacchetto offensivo sarà da rinnovare
giovedì 27 aprile 2017, 19:00Primo Piano
di Simone Nobilini

Benzema, Morata, Aubameyang, Dzeko, Belotti e non solo. Le settimane post closing, inevitabilmente, hanno portato lo sguardo di chiunque a proiettarsi anche, se non soprattutto, sul Milan che sarà, con un'importante campagna acquisti da inaugurare al termine della stagione corrente per innalzare sensibilmente il livello della rosa a disposizione di Vincenzo Montella: tra i reparti più discussi, indubbiamente, quello offensivo, con la volontà della nuova dirigenza di portare un grande attaccante a Milanello per restituire entusiasmo ai tifosi e dare un importante segnale di voglia di investire per la nuova proprietà sin da subito. Non dovrà tuttavia essere solamente uno il nome sul quale concentrarsi per Fassone e Mirabelli: la palese, attuale carenza offensiva rossonera porterà i piani alti della società di via Aldo Rossi a dover ragionare a 360° su un pacchetto da rifare quasi ex novo (oltre a rinforzi attesi a centrocampo e in difesa), valutando situazioni in fase di stallo sulle quali dover ancora, inevitabilmente, discutere.

UNA CERTEZZA: RIVOLUZIONE - E rivoluzione sia. Perchè dei sei elementi che attualmente compongono il reparto offensivo a disposizione di Montella, infatti, solamente Gianluca Lapadula e Suso sembrano essere gli unici calciatori in grado di vestire rossonero, con maggior certezza, in vista della prossima stagione. Pur essendo alle prese con un rinnovo ancora da formalizzare fino al 2021, il talento di Cadice dovrebbe infatti prolungare la propria permanenza in rossonero, dopo aver espresso parere favorevole nell'incontro odierno con la dirigenza: situazione invece totalmente differente per Carlos Bacca, Keisuke Honda, Gerard Deulofeu e Lucas Ocampos, tra addii certi, casi da discutere e cessioni che sembrano ormai profilarsi all'orizzonte. Se l'ultimo esempio risulta ricollegabile all'attaccante colombiano, poco compatibile con lo stile di gioco di Montella e pronto a lasciar spazio al probabile arrivo di un centravanti di grande livello, il saluto definitivo ai colori rossoneri porta invece i volti di Ocampos (destinato a rientrare al Marsiglia post prestito) e Honda, in scadenza di contratto: su Deulofeu, invece, resterà da capire fino in fondo la volontà del Barcellona, pronto a esercitare il controriscatto del giocatore dall'Everton e a decidere se cederlo successivamente a titolo definitivo (con il Milan certamente interessato) o reinserirlo in rosa.

TUTTO DA RIFARE - Tra l'incertezza su alcune situazioni ed un'importante opera di modifica nei confronti dell'intera rosa attuale, insomma, l'attacco del Milan sarà sostanzialmente tutto da ricostruire. La chiara intenzione è quella di non ritrovarsi nuovamente, come accaduto nelle ultime stagioni, con la coperta corta o con calciatori mai particolarmente in grado di risultare utili alla causa: nella stagione attuale, tenendo conto anche dell'infortunio di Bonaventura e della partenza di un Niang che difficilmente in futuro resterà a Milanello, il Milan si è infatti ritrovato a non avere alternative ad Ocampos e Deulofeu con Suso infortunato, tenendo anche conto di un Honda mai particolarmente preso in considerazione. Stessa situazione verificatasi nell'annata precedente, con Cerci e Suso ceduti in prestito ed i soli Niang, Bonaventura e Honda a disposizione lungo le fasce nel vecchio 4-4-2 di Mihajlovic: scenari che, nella volontà di ripartire il meglio possibile e con una rosa dalla maggior qualità, non dovranno più rischiare di ripetersi. Con Mirabelli e Fassone al lavoro per portare a Milanello certamente un attaccante di peso, ma non solo: in un attacco che, soprattutto sugli esterni e attualmente più che carente a livello di alternative, resta totalmente da rifare. Tra Keita, Deulofeu ed altri possibili nomi da sondare, anche come prime alternative di una panchina che dovrà essere necessariamente più ricca e qualitativa per competere ad alti livelli.