Gazzetta - Niang: "Basta con le cavolate, fidatevi di me. Mai pensato di andar via, voglio essere importante per il Milan"

Gazzetta - Niang: "Basta con le cavolate, fidatevi di me. Mai pensato di andar via, voglio essere importante per il Milan"MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
domenica 31 luglio 2016, 08:01Primo Piano
di Salvatore Trovato

"Basta con le cazzate". No, non è un modo per iniziare la conversazione volgarmente, ma un chiaro concetto esternato da M’Bayer Niang ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Il giovane attaccante francese ha rilasciato una lunga intervista alla rosea, parlando del più e del meno, dai tanti errori commessi alla voglia di sfondare, ovviamente in rossonero. "Per quanto riguarda l’incidente stradale - ha dichiarato -, mi è servito di lezione. Sono rimasto fuori tre mesi, so che la squadra aveva bisogno di me e mi è spiaciuto molto. Quando sono uscito dalla macchina e ho visto com’era conciata mi sono detto: 'Sei stato fortunato, ti fa male solo la caviglia, e questa è una cosa che si può curare'. Mi sono spaventato molto, con la velocità non si scherza".

IL TUFFO DELLA DISCORDIA - Da una bravata all’altra, come il tuffo dal barcone: "È stato un gioco in cui non vedevo nulla di male. Non ho pensato alle conseguenze. Quando ero lassù non percepivo il pericolo. Insomma, ero in alto ma non così in alto... Poi ho visto il video e mi sono reso conto. Capisco che, dopo un infortunio come il mio, la gente possa pensare che sono scemo. So di aver fatto una cavolata e non ho cancellato il video appositamente: ormai era in Rete, sarebbe stato peggio. Ho sentito dire che ho fatto quella sciocchezza per farmi cacciare, ma non è vero. Se sono qui è perché voglio restare qui".

FINALMENTE MATURO - Come detto, Niang e disposto a tutto pur di affermarsi in rossonero: "Mi sento in fase di maturazione, sono tutte esperienze che mi hanno fatto crescere. In Francia diciamo che solo i matti non cambiano. L’importante è aver capito gli errori. Prima di quel tuffo era un anno e mezzo che non combinavo guai, credo sia il mio primato assoluto. Ora voglio chiudere tutte queste storie e ricominciare. In tutta umiltà, credo di essere uno di quei giocatori da cui ripartire. Ho molta personalità, posso essere importante per questa squadra. Mi sento pronto a sopportare tutte le pressioni e ad avere responsabilità. Sono cresciuto come uomo e come calciatore. Voglio tornare in Europa, avere una stagione senza infortuni e fare tanti gol".

NO A RANIERI - Il futuro, dunque, è in Italia, o meglio, al Milan. L’interesse del Leicester è ormai un ricordo: "Veramente non ho mai pensato di andare via. Ho la testa qui, sono felice, perché cambiare? Pentito di non essere andato al Leicester? No. Quando Ranieri mi ha chiamato ho ascoltato la proposta, poi ne ho parlato con Galliani e Mihajlovic e si è deciso di non farne nulla. E comunque al Leicester avrei giocato solo se Vardy si fosse fatto male".

SULLE ALI DELL’AEROPLANINO - Niang, insomma, ha le idee chiare. Così come Vincenzo Montella, che ha deciso di puntare proprio sul 21enne centravanti: "Mi ha fatto molto piacere, perché è uno che di solito non ama parlare dei singoli. Mi dà motivazioni ancora maggiori, e se ti senti stimato hai voglia di dare. Io ho bisogno di sentirmi importante, parte del progetto. Con Montella è stato come con Mihajlovic: feeling a pelle, e poi quando parli con un allenatore capisci subito se ha davvero bisogno di te. Gasperini e Mihajlovic sono quelli che più mi hanno aiutato a migliorare e hanno avuto fiducia in me".

PREGI E DIFETTI - Una delle qualità migliori di M’Baye è la duttilità, cioè la capacità di ricoprire più ruoli in attacco: "Il mio ruolo preferito è il centravanti o la seconda punta, ma se devo giocare esterno lo faccio senza problemi. La prima volta fu con Allegri, a destra. Da lui ho imparato tanto. Ho grandi margini di miglioramento. Un difetto? Il gioco di testa. Sbaglio sempre il timing. Se mi metti davanti a una porta vuota, la butto fuori. Meno male che ci sono i piedi.... In cos ami piaccio? La velocità. E poi nella personalità. Non ho paura di nulla, anche se in certi frangenti dovrei imparare a controllarmi di più, a essere più freddo".