Gazzetta - Bonucci: "La fascia responsabilità importante, ho parlato dal primo giorno con Montolivo. La Juve? Hanno fatto le loro scelte, tutto parte da Oporto"

Gazzetta - Bonucci: "La fascia responsabilità importante, ho parlato dal primo giorno con Montolivo. La Juve? Hanno fatto le loro scelte, tutto parte da Oporto"MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 15 agosto 2017, 08:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Leonardo Bonucci, trasferitosi dalla Juventus al Milan, è stato l'acquisto più rumoroso ed importante del mercato rossonero. Il difensore classe '87 ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, toccando dei temi di interesse, come l'accoglienza ricevuta dall'ambiente milanista: "Credevo ci sarebbe stato un po’ più di scetticismo nei miei confronti. Questo entusiasmo mi spinge a dare ancora di più. Non vedo l’ora di debuttare in questo stadio. Confesso che ho addosso un po’ di agitazione: San Siro è la storia e il giorno del preliminare, anche se non giocavo, è stata una delle poche volte in cui mi sono emozionato entrando in uno stadio. Mi piacerebbe tanto rivedere la stessa cornice di pubblico".

CAPITANO - Acquistando Bonucci, il Milan non ha soltanto preso un grandissimo difensore, ma un vero e proprio leader, un capitano. La scelta di affidargli la fascia, ancor prima della prima presenza ufficiale, è stato un segnale considerevole: "E' una responsabilità importante, darò tutto me stesso per difendere questa maglia dal primo all’ultimo minuto di ogni partita. Me lo aspettavo? Sinceramente: no. L’importante però è che ci sia un gruppo trainante e il Milan è un club fortunato perché qui c’è gente che sa fare gruppo. Sono rimasto piacevolmente colpito anche dallo spirito di sacrificio dei sudamericani. Sono molto contento dello spogliatoio, ci sono delle belle persone". Il trentenne viterbese ha poi spiegato quanto accaduto con Montolivo, il quale ha vissuto un passaggio di consegne non proprio comune: "E' stata una scelta condivisa da club, allenatore e squadra. Con Riccardo ho parlato fin dal primo giorno di quanto sarebbe potuto succedere. Lui è una grande persona e un grande giocatore, nessuno vuole passare sopra nessuno, l’intenzione è quella di fare squadra. Conta il bene comune, quello è davvero importante. Non il capitano".

SCELTE E CONSEGUENZE - E' inevitabile che sulla decisione di lasciare la Juventus abbiano pesato le decisioni e le scelte prese da Allegri e dalla Juventus stessa, come confermato dal giocatore nell'intervista alla rosea: "Come ho detto, ora per me conta solo il Milan e la Juve è il passato. La ringrazio per quel che mi ha dato, con loro sono diventato uno dei migliori difensori al mondo, ma quando fai certe scelte poi ti prendi le responsabilità e hai le tue conseguenze. La Juve e Allegri durante l’ultima stagione hanno fatto scelte ben precise e io le ho fatte di conseguenza. Di certo le mie valutazioni non erano più quelle del passato, ma la scelta è stata condivisa con il club, quindi non è solo farina del mio sacco... Tutto parte da Oporto, ma c’erano stati alcuni episodi già prima, magari meno eclatanti. Spero di fare nel Milan ciò che Pirlo ha fatto alla Juve col percorso inverso".