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Nicolini (ds Shakhtar): "Il Milan farebbe bene a puntare su De Zerbi. La sua filosofia si sposa alla perfezione con quella del club"

ESCLUSIVA MN - Nicolini (ds Shakhtar): "Il Milan farebbe bene a puntare su De Zerbi. La sua filosofia si sposa alla perfezione con quella del club"MilanNews.it
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sabato 4 maggio 2024, 19:00ESCLUSIVE MN
di Lorenzo De Angelis

Chi sarà il prossimo allenatore del Milan? Raffredatasi una volta e per tutte la pista Julen Lopetegui, il direttore sportivo dello Shakhtar Donetsk Carlo Nicolini ha parlato in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it dell'ipotesi Roberto De Zerbi, il cui nome sarebbe tornato con insistenza ad essere accostato non solo alla panchina rossonera ma anche, e soprattutto, a quella del Bayern Monaco. 

Lei che ci ha lavorato insieme: com’è il De Zerbi allenatore? Cosa la portò a scegliere proprio lui per lo Shakhtar?
"Ho scelto De Zerbi allo Shakhtar perché lo conoscevo. Perché secondo noi, secondo me è un genio in campo. Ha un qualcosa che altri non hanno, vede situazioni che altri vedono magari dopo di lui. Ha una proposta di gioco che a noi piaceva, che a me piace, una proposta di gioco che porta ad avere un possesso, a costruire, a tenere la palla, fare tanti gol, a far crescere i giovani, ma allo stesso tempo cercando il risultato. Quindi ha delle qualità, conosce dei giocatori, sa come parlare, sa come arrivare al giocatore intimamente per far rendere al massimo, e lo si può notare anche lì in Italia che ci sono alcuni giocatori che sono passati da lui e che con lui hanno reso 10, mentre con altri allenatori rendono 7/8. Quindi probabilmente è pi bravo di altri a trovargli la posizione, è più bravo di altri a motivarli, è più bravo di altri a spiegargli cosa vuole da loro, è più bravo di altri a capire quali sono le loro priorità, le loro caratteristiche e farli rendere per quelle che sono le loro capacità, il loro ruolo. Quindi ha tanti plus che mi, che ci hanno portato a sceglierlo. Oltre al fatto di essere giovane, ma allo stesso tempo avere già la grande esperienza anche in diverse categorie, dalla C, alla B, alla A ed adesso anche in Europa. Essere comunque cresciuto in una società importante come il Milan, da giovane, al fianco di campioni di un certo livello. Queste sono tutte cose che mettendo sulla bilancia fanno prendere fortemente dalla sua parte per andare a sceglierlo".

4-2-3-1. Su questo modulo si basa sia la filosofia di De Zerbi che il Milan. Crede che lui possa essere il sostituto ideale di Pioli proprio a fronte di questo?
"Sicuramente la rosa del Milan, il tipo di gioco del Milan, il DNA del Milan, sono molto similari, dal mio punto di vista, alla filosofia che De Zerbi ha. Quindi per questo lo ritengo un allenatore che ha le caratteristiche per allenare il Milan, e sul quale il Milan farebbe bene a puntare rispetto ad altri nomi che pur essendo comunque grandi allenatori, ma hanno caratteristiche non da Milan. Anche perché poi non è detto che il più forte faccia bene in determinate condizioni, perché il più forte è il più forte con determinate situazioni e circostanze. De Zerbi secondo me è perfetto per la filosofia Milan, per la rosa che il Milan ha ed andrà a fare perché sicuramente dovranno fare mercato, ed il mercato dovranno farlo in funzione dell'allenatore che viene, perché sennò è difficile far rendere certi giocatori se il giocatore ha determinate caratteristiche ed l'allenatore gli chiede di fare cose diverse. Quindi, da quel punto di vista qui sicuramente, sarebbe anche più immediato il suo inserimento rispondendo alla tua domanda".

Perdendo in considerazione l’attuale rosa del Milan, su chi potrebbero eventualmente essere i pilastri della formazione di De Zerbi?
"Io ho visto quello che ha fatto De Zerbi. Allora facciamo un esempio con i nostri esterni alti (dello Shakhtar n.d.r), credo che potrebbe essere l'allenatore giusto per far esplodere veramente Leao per il potenziale che ha, che secondo me non ha ancora espresso al massimo, per fare un nome per fare un esempio. Poi ovviamente sarà la società con De Zerbi che parlano di queste cose qui, se han bisogno di altri giocatori o meno".

Quale dei ragazzi del suo Shakhtar potrebbe un domani fare al caso del Milan o di una big europea?
"Considerato quanti giocatori diamo alla Nazionale ucraina, che si è qualificata con merito agli Europei mettendo in difficoltà anche l'Italia, io ritengo che più di un giocatore dello Shakhtar, per esperienza, per qualità, per analisi, possa giocare in grandi squadre italiane, anche dato dal fatto che tantissimi di questi sono giovani, giovanissimi, ma allo stesso tempo con una grande esperienza internazionale. Perché giocare tutti gli anni la Champions League, giocare in Nazionale, in queste condizioni, ti porta anche ad esser più maturo di chi ha tre, quattro anni più di te ma che alla fine l'Europa l'ha vista in qualche preliminare e basta. Quindi noi se ne potrebbe fare tanti di nomi: da Matvienko a Bondvar centrali, dai due brasiliani, gli ultimi presi, Marlon piuttosto che Kevin, ma anche lo stesso Eguinaldo e Newerton, per non citare quelli che citano tutti Sudakov e Bondarenko che sono due fenomeni, ma veramente assoluti, ed una punta come Sikan che fa in Champions League al Barcellona, fa gol al Porto, fa bene insomma e gioca in Nazionale. Quindi i giocatori sono tanti, bisogna ovviamente andare a capire, rosa per rosa, squadra per squadra, dove possono essere più utili. Però, ripeto, la qualità dei giocatori dello Shakhtar è notevole, grazie anche ad un lavoro eccelso del club, presidente in primis, ceo, direttore sportivo, scouting e dello staff, perché senza qualità non ottieni i risultati che abbiamo e stiamo ottenendo, e soprattutto in questa situazione. Adesso son 10 anni, oggi, che non giochiamo una partita in casa, che siamo via dalla Donbass Arena, che siamo in giro per il mondo e l'Ucraina, eppure continuiamo a vincere campionati, a sfornare talenti, a vendere giocatori ai top club europei. Continuiamo a prendere ottimi giocatori che facciamo diventare grandi quindi poi dal mercato occidentale vengono a guardarli perché poi dicono 'Son passati dallo Shakhtar quindi hanno una cultura europea, e quindi possono essere già pronti per le grandi squadre occidentali', che invece non rischiano sul giovane brasiliano di turno".

Sul futuro di De Zerbi:
"Con De Zerbi si era fatto un progetto importante allo Shakhtar. Si era iniziato un lavoro che noi pensavamo ci avesse portato ad essere fra le migliori, ma migliori intendo le poche migliori, d'Europa. Purtroppo non avremo mai la controprova di questo, è un sogno che è stato spezzato. Noi continuiamo a lavorare, a Roberto gli auguriamo che ci arrivi a quel top che noi pensavamo potesse raggiungere con noi con un'altra squadra. Se poi fosse il Milan tanto meglio".