Corsa a tre per l'esterno: Cerci più che Lavezzi e Nani

Corsa a tre per l'esterno: Cerci più che Lavezzi e NaniMilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 22 luglio 2014, 20:00Primo Piano
di Emiliano Cuppone

Il diavolo è alla ricerca di un esterno per il tridente di Pippo Inzaghi, le voci si rincorrono, i nomi, dopo l’addio definitivo ad Iturbe, sono ormai tre e si ripetono all’infinito.
Ezequiel Lavezzi, Nani ed Alessio Cerci, questo il podio di profili in testa ai vertici rossoneri, a lavoro per trovare la copertura economica e scegliere l’uomo giusto. La sensazione è che il Diavolo, oltre ad attendere l’addio di Robinho, stia valutando con attenzione tutti gli aspetti di un’operazione che potrebbe essere la più importante delle ultime campagne acquisti (sempre che alla fine Mario Balotelli non si trasferisca altrove, scatenando il toto-punta). Non solo l’aspetto tecnico, dunque, ma anche e soprattutto quello economico, o sarebbe meglio dire della sostenibilità dell’operazione, che consta sostanzialmente di tre fattori: il costo del cartellino, l’ingaggio e la futura valutazione economica del giocatore.

Lavezzi sembrerebbe il preferito del presidente e probabilmente anche del mister, almeno da un punto di vista puramente tecnico. Campione vero, trascinatore dell’Argentina al mondiale (la chiave tattica che ha portato i sudamericani in finale), è un giocatore che ha ampiamente dimostrato di poter essere devastante nel campionato italiano. Il costo del cartellino non dovrebbe essere eccessivo (si parla di 18 milioni), nonostante il Psg l’abbia pagato una fortuna due anni fa, ma l’ingaggio da 4 milioni netti percepito a Parigi è un ostacolo non da poco. Inoltre c’è la valutazione di un ragazzo classe ’85, prossimo ai trent’anni, difficilmente rivendibile a cifre importanti in un futuro più o meno prossimo, con un’operazione che dovrebbe essere interamente ammortizzata sul campo.
Di un anno più giovane Nani, costo del cartellino è più basso (si prevede una cifra fra i 13 ed i 15 milioni di euro), ma ingaggio ancora più proibitivo, 5 milioni netti all’anno per il portoghese. Da un punto di vista tecnico piace, ma non quanto il collega argentino e la futuribilità dell’operazione è tutta da valutare, viste le recenti prestazioni certo non entusiasmanti e la difficoltà a piazzare eventualmente il giocatore visto lo stipendio faraonico.

Da ultimo, certo non nelle preferenze rossonere, c’è Alessio Cerci. L’uomo giusto probabilmente. L’ultima stagione in granata è stata strepitosa, è l’unico mancino fra i tre, elemento da non sottovalutare vista l’intenzione di avere un giocatore capace di rientrare e calciare, una carriera in netta ascesa dopo i tanti problemi fisici del passato. La valutazione del cartellino è la più alta, il Toro non sembra voler scendere sotto i 20 milioni, ma le pretese potrebbero essere ammorbidite da uno sconto sull’operazione Nocerino e dall’inserimento di una contropartita come Niang. Lo stipendio vince per distacco, al ribasso, sugli altri due, visto che il ragazzo di Velletri attualmente guadagna meno di un milione di euro ed anche chiedendo di raddoppiare non affonderebbe le casse rossonere. E’ il più giovane dei tre, classe 1987, la sua è una stella in netta ascesa e l’investimento potrebbe essere pienamente ripagato in futuro, qualora il diavolo, dopo averlo valorizzarlo ancora di più mettendolo al centro del progetto, dovesse decidere di cederlo.
A ben guardare, dunque, resta Alessio Cerci il sospettato numero uno per l’asse mancino del tridente di Inzaghi, l’uomo giusto, quello che potrebbe conciliare le esigenze tecniche con quelle economiche, il giocatore che potrebbe mettere d’accordo tutti, nonostante Ezequiel Lavezzi stuzzichi e non poco le fantasie presidenziali.