Biasin: "Milan, l'allarme cinese... e occhio a maggio!"

Biasin: "Milan, l'allarme cinese... e occhio a maggio!"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
martedì 20 febbraio 2018, 22:24News
di Matteo Calcagni
fonte estratto dall'editoriale di Fabrizio Biasin per Tuttomercatoweb.com

Ci si indigna anche con il Milan, che viaggia come una lippa in questo 2018, ma ha “il problema cinese”. Il “problema cinese” appena riemerso mi porta a dover fare due considerazioni (tranquilli, sarò breve).
1) La mia teoria su “quando vinci i media non ti rompono i coglioni” ha subito una clamorosa spallata, figlia dell’inchiesta del Corriere. Tutto ciò mi rende molto triste (tenevo molto alla mia teoria).
2) Il “problema cinese” ha infine rotto le balle.

Chi parla del problema cinese ogni volta che salta fuori un nuovo aggiornamento dice “ecco, hai visto? Io l’avevo detto!”. Poi gli chiedi: “Mi spieghi qual è il problema cinese e qual è la tua teoria?”. E a quel punto non entra nel merito. Proviamo a farlo noi per la 3432423esima volta, ben sapendo che non siamo portatori di verità assoluta, ma neppure spargitori di terrore (“Falliranno tutti!”).
Il Milan non è di Mister Li, o meglio, lo è, ma solo in qualità di collettore di capitali altrui. Se i soldi fossero tutti suoi, staremmo parlando di un imprenditore con un patrimonio di circa 650 milioni che decide di investire un miliardo (che non ha) sperando di fare un affare con il calcio.
Se così fosse, non saremmo di fronte né a un farabutto e neppure a un benefattore, saremmo di fronte a un cretino che dopo aver accumulato in tutta la sua vita qualche centinaio di milioni, ha scelto di fare un salto nel vuoto, investendo nel “dorato” mondo del calcio italiano.
Vi sembra tutto ciò possibile? Datevi una risposta in tutta coscienza.
Mi domando e vi domando: è così difficile credere che Li sia un tizio certamente interessato alla speculazione che ha scelto di mettere insieme imprenditori molto più facoltosi di lui per chiudere un affare a suo modo vantaggioso? E, soprattutto, è così difficile credere che i cinesi scelgano di non spiegarci tutto per filo e per segno non perché portatori-insani di misteri indicibili ma, forse, perché a loro di raccontarci le loro cose non gliene fotte una cippa? Possibile che non riusciamo a rassegnarci al fatto che, ahinoi, noialtri italiani non siamo il centro del mondo, ma una briciola di pane sulla tovaglia di Poldo il mangia-panini? Tra tacere la questione cinese per mancanza di informazioni e dire “c’è del marcio” perché “Li non ha i soldi e non ci spiega”, forse, è meglio scegliere la via del silenzio.
Ps/1 Se incrociate uno che vi dice "grande Gattuso, io lo sapevo", vi dice una balla: in nove casi su dieci "non lo sapeva". Era tutto un pissi-pissi su "ma si può mettere Gattuso in panchina? Passi la grinta, ma finirà malissimo...". Ecco, Ringhio si è preso una bella rivincita.
Ps/2. Si lavora per ricapitalizzare il debito con il fondo Elliot. La società è ottimista sulla possibilità di chiudere il capitolo entro maggio e prima di sedersi al tavolo dell'Uefa ad aprile (tema "settlement agreement") con le garanzie necessarie.
Non ci si indigna, invece, osservando la corsa scudetto. La differenza tra Napoli e Juventus (in rigoroso ordine di classifica) non c'è, nel senso che una vince e quell'altra pure. La differenza tra le due regine della serie A è tutta in quel punto che, però, con uno scontro diretto ancora da giocare marca un solco troppo piccolo per essere anche lontanamente definitivo.