Biasin: "Milan, il gioco del silenzio e i catastrofici "per forza""

Biasin: "Milan, il gioco del silenzio e i catastrofici "per forza""MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
martedì 26 settembre 2017, 12:49News
di Matteo Calcagni
fonte estratto dall'editoriale di Fabrizio Biasin per Tuttomercatoweb.com

Per la logica del “vinci due partite e sei Dio, ne perdi due e ti devi levare dalle balle” siamo alla celebrazione del funerale (sportivo) di Montella.
Chi scrive non ama particolarmente il tecnico rossonero, ma conosce abbastanza la logica del “Colosseo”. Montella è un bravo allenatore, con limiti e pregi come tutti. Diversamente dall’anno scorso, però, quest’anno ha una missione: riportare il Milan in Champions. Lo sa bene e sa bene che ogni punto perso peserà sulle sue spalle come piombo fuso.
Il Milan è in crisi? Non scherziamo. Il Milan ha contattato altri tecnici? Sarebbe folle. Il Milan, semplicemente, è tornato a essere un club che non può accontentarsi di “vedere come va”.

Ecco, domenica in campo pareva di osservare una squadra senza identità, succube di un avversario che forse non vale i rossoneri sulla carta, ma ha dimostrato di avere più attributi in campo.
L’abbiamo scritto un paio di settimane fa e ribadiamo: dopo l’estate della giusta e legittima esaltazione non è più il tempo delle chiacchiere, dei motti, dei “raduni a centrocampo” e dei post sui social network. È il momento dei fatti e della bava alla bocca. La “bava alla bocca” non si può pubblicare su facebook, ma ti fa vincere le partite al di là dei moduli, delle “due punte”, di “questo doveva giocare al posto di quell’altro” e di tutte quelle cose che piacciono tanto a noi “criticoni del lunedì”. Mettiamoci l’anima in pace: Montella è più bravo di noi, anche se pensiamo che al posto suo tutto funzionerebbe certamente meglio. Ora però tocca a lui dimostrare di essere più bravo dei colleghi: il “Colosseo” mediatico è viscido e non perdona.