Tifosi rossoneri, tifosi milanisti. Teniamoci per mano, in questi giorni tristi...

Tifosi rossoneri, tifosi milanisti. Teniamoci per mano, in questi giorni tristi...MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
martedì 17 ottobre 2017, 11:59La lettera del tifoso
di Alessandro Jacobone

"Tifosi rossoneri, tifosi milanisti. Teniamoci per mano, in questi giorni tristi..." recitava il famoso coro delle Brigate Rossonere con il quale sono cresciuto in curva sud quando ancora avevo i brufoli. Quanto mi piaceva quel coro decisamente anacronistico in quel periodo dove, in piena era berlusconiana, vittorie e trofei arrivavano come se piovesse. Eppure ricordo perfettamente quanto la cantassi orgogliosamente in giro per le strade di Milano.  Mi faceva stare bene, mi faceva sentire parte di una grande famiglia composta da milioni di fratelli, i tifosi del Milan. Che bella sensazione era rispondere alla domanda "sei milanista, vero?" con un deciso e sentito "Ovvio"? Mi guardo attorno adesso e non vedo più tutto questo. Nei bar della città e nei social network da me frequentati, trovo solo una spasmodica quanto isterica ricerca del colpevole. Nel cesto di mele dell' "avevo detto io" leggo e sento di tutto. Maghi, veggenti e portatori di iella. Mi fermo e mi chiedo se di milanisti ce ne sono ancora. Non è la critica ad essere messa in discussione dal sottoscritto, sia chiaro. Quella è lecita quando doverosa, sopratutto se porta con se quel profumo inconfondibile di onesto milanismo.  Il gioco del Milan non mi piace, sia chiaro, ed essere a dieci punti dai cugini dopo sole otto giornate di campionato, ancora meno.  Fatico ad addormentarmi ripensando alle possibili cause di questo inizio così traumatico, ma non trovo risposte. Giocatori svogliati e con la sensazione che non giochino per la maglia? La mia risposta è NO. Ripenso alle decisioni prese dalla società e mi chiedo se potendo tornare indietro nel tempo, avrei potuto auspicarne di altre. E la risposta anche qui è NO. Troppi gli undici innesti in una sola sessione? Anche qui un fermo No. Ricordo infatti gli appelli di tutti i milanisti pronti a ribaltare la rosa come Seedorf in tempi non sospetti gridò apertamente. Montella è il problema? Forse, dato che è l'allenatore. Ma chi di voi non l'avrebbe confermato sulla panchina rossonera dopo il miracolo calcistico della passata stagione con la qualificazione ottenuta con un peperone e due cetrioli? Quale valida alternativa suggerireste? Io non ne vedo. E quanti di voi, sempre seduti nella macchina del tempo, non avrebbero acquistato altre cento volte Leonardo Bonucci, soffiandolo alla odiata compagine bianconera che lo considerava una bandiera? Mi sono posto queste domande ieri mattina guardandomi allo specchio mentre mi lavavo i denti e uscito da quel bagno mi sono sentito confuso più di quanto non lo fossi prima. Il tempo di vestirmi ed ero già di fronte al mio caffè mattutino nel bar dove di solito faccio colazione. inevitabile dare un occhiata ai quotidiani poggiati sul tavolo, più per un rito oramai quasi estinto che per ricerca di notizie sul mio Milan. Mi trovo in mano il Corriere della Sera con il suo annunciato titolo "Più rosso che nero: i (pochi) soldi di Yonghong Li" Alzo gli occhi al cielo e velocemente ripercorro nella mia memoria il lungo e patetico circo mediatico pre closing con i suoi cinesi che non esistevano ma che nel frattempo erano disperatamente senza soldi.  Poi ricordo di esser stato presente alla conferenza di insediamento della nuova società e di aver visto spendere 230 milioni sul mercato. Rimangono i miei dubbi su alcune scelte del mister, cosi' come rimangono le paure di non raggiungere obiettivi sperati quanto utili anche per il futuro del mio Milan. Ma in quel momento, richiudendo il Corriere, mi rendo conto di aver preso la mia decisione. Troppe le trappole e gli avvoltoi attorno a questo diavolo ferito, non serve che venga aggiunto dell'altro. Io sto col Milan, è la piacevole condanna di chi ama questi colori.

Alessandro Jacobone

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