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Serena: "Caos rinnovo Donnarumma? Colpa della dirigenza precedente. Scudetto lontano nonostante il mercato”

ESCLUSIVA MN - Serena: "Caos rinnovo Donnarumma? Colpa della dirigenza precedente. Scudetto lontano nonostante il mercato”MilanNews.it
martedì 4 luglio 2017, 14:31ESCLUSIVE MN
di Daniele Castagna
fonte intervista di Daniele Castagna

Un Milan senza sosta, tra nuovi volti da accogliere e rinnovi attesi. Dopo la prima giornata rossonera di Hakan Çalhanoglu e le indiscrezioni riguardanti il possibile nuovo accordo per Gianluigi Donnarumma, la redazione di MilanNews.it ha contattato in esclusiva Aldo Serena, ex attaccante del Diavolo e voce tecnica delle trasmissioni di Premium Sport. 

Sig. Serena, un Milan capace di cancellare lo scetticismo con un mercato sprint. Se lo aspettava?

Il fattore chiave dell’intero mercato del Diavolo sono i preliminari di Europa League. Hanno influenzato la rapidità fino ad ora e peseranno anche nelle prossime settimane. Sono quasi costretti, quasi obbligati a muoversi velocemente e senza perdere troppo tempo”.

Ieri è stato ufficializzato il sesto colpo della campagna acquisti. Un commento su Çalhanoglu?

Ha tecnica, è eclettico e può disimpegnarsi in un’infinità di ruoli. È il volto più interessante dell’intera campagna acquisti e credo possa completarsi alla grande con André Silva. Mi sembrano due giocatori affini, uno compensa le mancanze dell’altro”. 

Ecco, lei stesso ha citato Silva. Un consiglio ad un giovane alla prima avventura in A?

Il portoghese è un progetto di campione, supportato da una fisicità importante. Se lei mi chiede un consiglio, la prima cosa che mi viene in mente riguarda la pressione, mediatica e non. Non deve farsi schiacciare dal peso del suo cartellino, dalla cifra sborsata per farlo arrivare a Milano. Deve crescere tanto in un campionato completamente diverso da quello portoghese. Secondo me, Montella lo utilizzerà come punta, anche se la sua carriera dimostra l’attitudine e la velocità di adattamento in altre posizioni come l’esterno o la mezza punta

Oltre al turco e al portoghese, Fassone e Mirabelli hanno condotto un mercato di quantità e qualità. Gap ridotto per le posizioni di vertice?

Nonostante questi sei acquisti, il Milan non può ritenersi al pari della Juventus sulla griglia di partenza. Indico i bianconeri perché negli ultimi 6 anni hanno dettato legge ed alzato l’asticella. Quella di Montella è una squadra che ha inserito in rosa talenti giovani e di prospettiva, segnale di come si stia lavorando per il medio termine e non nell’immediato. Gli esempi del mio discorso possono essere Conti, se dovesse arrivare come leggo, e Kessie: sono acquisti importanti ma hanno appena vent’anni, non si può pretendere lo stesso impatto che avrebbe un big. Anche se entrambi sono usciti dalla scuola Gasperini, tecnico capace di formare i propri allievi con lezioni di gioco moderno ed intensità a tutto campo”.

Per concludere, il grande tema di giornata. Un pensiero sul caos contrattuale scatenatosi attorno a Donnarumma?

L’intera faccenda Donnarumma è frutto della giovinezza e dell’ingenuità di un diciottenne. Certe scelte, quando ci si espone, bisogna avere il coraggio di portarle avanti, fare marcia indietro può essere sempre molto rischioso. Ecco perché capisco il sentimento della tifoseria dopo il primo no ed il riavvicinamento di queste ore. Inutile nasconderlo, ora Gigio sarà visto con occhi diversi dai tifosi del Milan, l’unica via che può abbracciare è quella di essere perfetto nella prima parte della stagione per riavvicinarsi all’immagine precedente, allo status di cui beneficiava. L’errore a monte, però, risale alla dirigenza precedente. Il rinnovo andava fatto prima, appena era possibile firmare un nuovo accordo. Si vedeva anche a febbraio che il ragazzo aveva stoffa, anche allora aveva talento. Fassone e Mirabelli si sono ritrovati in una situazione difficile e molto delicata, con un super campione in scadenza ambito da tutti. Normale che in una finestra di contratto a breve termine si siano gettate grandi squadre come Real Madrid, PSG e Juventus con numeri anche spropositati e impensabili. Qualora dovesse rinnovare, come leggo e sento dalle ultime indiscrezioni, nulla mi toglie dalla testa che non sarà una bandiera di questa società. Non lo vedo per vent’anni in rossonero”.