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Prati: "Milan, lotterai per lo Scudetto fino all'ultima giornata. Mercato da nuovo ciclo ma il vero colpo è Cutrone"

ESCLUSIVA MN - Prati: "Milan, lotterai per lo Scudetto fino all'ultima giornata. Mercato da nuovo ciclo ma il vero colpo è Cutrone"MilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
sabato 2 settembre 2017, 18:00ESCLUSIVE MN
di Daniele Castagna
fonte intervista di Daniele Castagna

Per un Milan che si riaffaccia sui grandi palcoscenici europei, in pochi meglio di un esperto di coppe come Piero Prati per parlarne. Pierino, conosciuto come “La Peste” nei sui anni di militanza rossonera, con il Diavolo ha vinto tutto mettendo in bacheca: Scudetto, Coppa Italia (2 volte), Coppa delle Coppe (2 volte), Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale. Ai tronfi con il club, va aggiunto anche il titolo di capocannoniere della Serie A e l’Europeo 1968 vinto con la maglia degli Azzurri. Questa la chiacchierata avuta in esclusiva con la redazione di MilanNews.it.

Sig. Prati, impossibile non partire dal mercato. A sessione appena conclusa, una sua valutazione globale su tutte le mosse del Milan?
Un voto altissimo, vicino all’eccellenza. Nessuno poteva immaginare una simile campagna acquisti, io personalmente mi aspettavo venisse fatto qualcosa di buono perché c’erano le premesse… Ma non così tanto! Questa ricostruzione del Milan, ma anche rifondazione, ha profondamente colpito e toccato la testa ed il cuore di tutti i tifosi, che dopo anni finalmente hanno visto la loro squadra venir rivoltata e migliorata. Ora ha tutto per tornare ad altissimi livelli, anzi, può e deve arrivarci”.

Ha parlato di rifondazione, ma fino a che punto? Può considerarsi già nella cerchia delle big?
Sarà temuta dalle altre grandi formazioni ora, questo è sicuro. Nonostante le poche gara insieme vedo un gruppo e Montella mi sembra abbia già istruito gli undici in campo ad un gioco gradevole, che possa divertire i tifosi di San Siro. C’è voglia di tornare ai vertici, il merito va a Fassone e Mirabelli che hanno saputo studiare, programmare e muoversi in maniera corretta. Entrambi possiedono grande conoscenza del calcio, i risultati li darà il campo ma ci sono buoni presupposti”.

Con undici nuovi innesti in rosa, non c’è il rischio di ’overbooking’? Montella saprà gestire simili pressioni?

“Possibile, ecco perché la prima cosa da fare nella testa di Montella è quella di trovare una posizione, una sistemazione ideale a tutti i giocatori in rosa. Osservando però le pedine a disposizione, mi sembra ci siano profili adatti per ogni modulo, intercambiabili tra loro, e anche questo va nei meriti di Fassone e Mirabelli”.

Mercato in entrata importante dunque, ma quale dei nuovi è il colpo che l’ha maggiormente colpita o impressionata?

“Ce ne sono così tanti forti che sceglierne uno è veramente difficile. Ma per esperienza personale, credo che il vero colpo il Milan l’abbia fatto tramite una promozione dalla Primavera più che comprando da fuori, e mi riferisco a Cutrone. Patrick l’ho conosciuto di persona qualche mese fa in una serata di un Milan Club, vederlo così cresciuto in poco tempo mi ha realmente sorpreso. Nessun addetto ai lavori lo riteneva già pronto, e infatti mi pare si parlasse di una possibilità di prestito altrove, invece sta dimostrando di essere una bella faccia di questo Diavolo. Poi uno del Vivaio che arriva in Prima Squadra e fa bene viene subito adottato dai tifosi, per non parlare della gioia di tutti i componenti del settore giovanile che lavorano duramente ogni giorno per simili obiettivi”.

Da storico bomber a bomber del futuro, ha qualche consiglio per il giovane Cutrone? Che tipo di attaccante è?

“Non credo gli servano consigli perché ha tutto per farcela. Volontà di emergere, voglia di arrivare, fame di gol, spirito di sacrificio, lotta contro i difensori: ora deve dimostrare di avere continuità in Prima Squadra perché questo preciso momento calcistico potrebbe cambiargli la carriera, mi spiego meglio. Potrebbe passare da bella sorpresa arrivata dalla Primavera a giocatore vero, da Serie A, da Milan. Ed un momento iniziale del campionato, ancora di transizione, è quello ottimale per provare a guadagnarsi la posizione”.

Rimanendo nel campo dei frutti della ‘cantera’ rossonera, quanto è soddisfatto della permanenza di Donnarumma? È lui il big della squadra?

Soddisfatto è dir poco. È un portiere straordinario che continuerà a crescere. C’è stato un momento particolare tra la società ed il suo procuratore, ma la dirigenza ha vinto con le buone maniera e trovando una soluzione capace di far rientrare tutto. Il ragazzo andrà ancora molto avanti e, nonostante le sirene quasi irrinunciabili del PSG, la permanenza è stata la scelta migliore che potesse fare. In un ambiente nel quale è stato prima creato e poi cresciuto, lui ha tutto per continuare a togliersi soddisfazioni importanti”.

Pochi metri più avanti a Gigio la difesa, un reparto rivoluzionato. In certe gare Montella ha schierato esclusivamente nuovi volti nella retroguardia, a dimostrazione di quanto sia cambiata. Ora è un pacchetto da vertice?

Credo, penso e spero, da tifoso, di sì. La società ha deciso di costruire attorno al pilastro Bonucci un reparto completamente nuovo, tenendo il bello delle ultime stagioni ed aggiungendo tutto quello che mancava. Un centrale arcigno come Musacchio e terzini nuovi e dal piede delicato come Conti e Rodríguez. Attorno a Leonardo girano tutti, guidati dal suo carisma e dalla sua conoscenza. È costato tanto ma serviva per ricreare quella compattezza e tranquillità difensiva classica dei Milan vincenti del passato, dei cicli dominanti. Uno così mancava da anni a San Siro”.

Rosa ampia per tripla competizione. Il Milan sceglierà a tavolino su quale torneo puntare o cercherà di arrivare in fondo a Serie A, Europa League e Tim Cup?

“Quando c’è in palio qualcosa, un professionista, soprattutto se con la maglia del Milan, vuole vincere sempre. Logico che la Coppa Italia non pesi come lo Scudetto o l’Europa League, ma se c’è una finale da giocare, mi creda, l’impegno è comunque al massimo. Io giocavo per vincere tutto, ed una simile mentalità sarà l’arma in più della squadra di Montella perché vedo tutti molto assetati. Già si è vinta la Supercoppa contro la Juventus qualche mese fa, ora il rientro europeo non farà altro che aumentare il desiderio di alzare trofei. Vincere aiuta a vincere, conta poco il nome o il blasone della competizione”.

Focus specifico sulla campionato. Nel mese di maggio, in che posizione si aspetta di vedere il Milan?

“Io dico che i rossoneri chiudono al secondo posto dopo aver lottato per lo Scudetto fino all’ultima giornata, provandole tutte pur di arrivare primi. E non sarebbe affatto una sconfitta viste le avversarie presenti in Serie A ed i risultati deludenti da cui è reduce il Diavolo”.