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Pistocchi: "Grande mercato, incuriosito dalla gestione di Montella. Vedo un solo possibile problema all'orizzonte..."

ESCLUSIVA MN - Pistocchi: "Grande mercato, incuriosito dalla gestione di Montella. Vedo un solo possibile problema all'orizzonte..."MilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
sabato 26 agosto 2017, 15:30ESCLUSIVE MN
di Daniele Castagna
fonte intervista di Daniele Castagna

Montella l’aveva definito un vero e proprio tour de force, quattro test d’ingresso in vista della stagione che verrà: due gare di Serie A ed il doppio confronto in Europa League. Dopo essersi imposto in maniera convincente contro il Crotone ed aver raggiunto la qualificazione contro lo Shkendija, ora al Milan manca un’ultima prova, l’ultimo sforzo Cagliari prima della sosta. Per discutere di questo, del sorteggio europeo, del mercato e delle possibili scelte del tecnico campano, la redazione di MilanNews.it ha intervistato in esclusiva Maurizio Pistocchi, giornalista sportivo, noto volto televisivo ed opinionista. 

Sig. Pistocchi, iniziamo dalle recenti novità fornite dall’urna di Montecarlo. Milan che torna in Europa, sorteggio benevolo?

“Direi che il Milan è favorito e non serve aggiungere molto altro. Un girone positivo. La squadra rossonera ha sempre avuto una grande vocazione europea, nella sua storia è sempre riuscita in grandi cose fuori dai confini nazionali. Visti i presupposti e le prime gare, c’è da essere molto ottimisti per questo raggruppamento D”.

Un girone facile dunque per i ragazzi di Montella. Ma tra Austria Vienna, Rijeka e AEK Atene, chi può maggiormente impensierire il Diavolo?

“Credo nessuno, anche se conosco bene il Rijeka. Una squadra con molti giovani, basata sulla politica di valorizzazione del vivaio ma ancora un po’ acerba, un po’ ingenua per certi palcoscenici. Penso che il Milan non possa e non debba avere problemi”.

Dall’Europa League alla Serie A. Alla vigilia dell’esordio del Milan tra le mura amiche, davanti al ‘suo’ San Siro, cosa si aspetta dal match contro il Cagliari?
In queste prime gare stagionali, i rossoneri mi hanno colpito positivamente. Ho visto una squadra che cerca un’idea di gioco precisa, con automatismi già funzionanti nonostante sia il 26 agosto. L’unico problema che vedo all’orizzonte per Montella credo possa essere la gestione dei talenti, mi spiego meglio. Il Milan, finora, ha giocato col 4-3-3, uno schieramento che gli ha permesso di utilizzare un po’ tutti gli uomini portati dal mercato. Però, con questo modulo, c’è spazio per una sola punta, mentre la società ha preso André Silva, Kalinic ed ha fatto esplodere Cutrone, la vera rivelazione dell’estate. Quindi la gestione di tutte queste bocche da fuoco sarà complicata, anche perché l’unica possibilità di vedere due punte contemporaneamente è quella di cambiare tattica, magari con un 4-3-1-2, ma così facendo rimarrebbe fuori un intoccabile come Suso. Il Milan ha comprato tanto, e questa credo possa essere l’unica problematica seria per Montella, la gestione dei talenti e la scelta della disposizione, dei ruoli in campo”.

Si spieghi meglio, prosegua.

“Tutti dicono che la disposizione non conta niente, è importante solo l’atteggiamento. Vero, ma i ruoli sono cruciali eccome. Le faccio un esempio: negli anni 60’, Gianni Brera, il più famoso giornalista dell’epoca, sosteneva che Facchetti potesse essere un ottimo centravanti. Helenio Herrera, tecnico dell’Inter, decise di schierarlo punta in una gara, lei conosce il risultato? Non toccò una palla e tornò rapidamente a fare il terzino sinistro. Questo per dirle che i giocatori appartengono a certe zone del campo, spostandoli magari c’è il rischio di perderli. Dunque saper leggere i ruoli del materiale a disposizione è una delle qualità più importanti per un allenatore”. 

Mi ricollego subito allo spunto lanciato da lei riguardante il mercato. Sulla base delle sue valutazioni di qualità e quantità degli acquisti rossoneri, che voto dà fino ad oggi alla campagna di rafforzamento di Fassone e Mirabelli?

“Se dovessi dare un voto oggi, è certamente importante ed alto. Il Milan ha preso giocatori che mi piacciono molto: atleti come Kalinic, Biglia, Bonucci, tutti profili di prima fascia. Questo grande rafforzamento, con undici innesti, permette a Montella un’amplissima possibilità di varianti tattiche. Può decidere di schierarsi a 3, a 4, con le due punte, con il trequartista, con due ali offensive, con due esterni a centrocampo. Direi che, nell’insieme, è stato fatto un buonissimo mercato. Tutto dipenderà anche dalle condizioni fisiche di certe pedine, e penso a Biglia. Nonostante sia un grande regista, si sapeva fosse un fisico sempre un po’ a rischio, e si è fatto male subito”.

A pochi giorni dalla chiusura delle trattative, a questo Milan manca ancora qualcosa per lottare ai vertici o è già pronto per le zone Champions?

“Penso ci siano 5 squadre che lotteranno per la Champions, quindi una resterà fuori: Juventus, Napoli, Inter, Milan e Roma. In questo momento, i rossoneri sono più avanti della squadra di Di Francesco e quindi credo possano raggiungere l’obiettivo. Non avendo la sfera di cristallo, non so quello che potrà succedere nel corso del campionato, ma sono certo si tratti di un torneo molto più equilibrato rispetto ai precedenti. Le favorite per la vittoria finale sono solo due però, Juventus e Napoli. I bianconeri hanno la società più forte ed organizzata, unita ad un insieme di campioni che consentono straordinarie varianti per Allegri. Mentre i partenopei sono i migliori sul piano calcistico, giocando il miglior calcio d’Italia con un’ideologia molto forte e senza aver cambiato nulla. A differenza del Milan che ha modificato un intero undici, il Napoli di Sarri non ha toccato niente, lasciando intatti i meccanismi già collaudati. Però ripeto, tornando al Milan, nonostante gli innumerevoli nuovi innesti ho avuto l’impressione di una formazione già ben amalgamata, già unita a buon punto”.