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Pellegatti: "Milan, il cocktail è inquietante. Gigio? No all'autolesionismo, mi appello ai tifosi"

ESCLUSIVA MN - Pellegatti: "Milan, il cocktail è inquietante. Gigio? No all'autolesionismo, mi appello ai tifosi" MilanNews.it
mercoledì 27 dicembre 2017, 13:00ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

A un giorno dal derby di TIM Cup contro l'Inter, la redazione di MilanNews.it ha contattato Carlo Pellegatti per fare un punto sul momento del Milan. Con il giornalista di Premium Sport abbiamo parlato degli strascichi della sconfitta dei rossoneri contro l'Atalanta, della situazione Donnarumma e, ovviamente, del derby in programma questa sera a San Siro.

Che sensazioni le ha lasciato la sconfitta contro l'Atalanta?
"Se noi dobbiamo sempre parlare di partite, puoi anche trovare che il primo tempo contro la squadra di Gasperini poteva finire anche 0-0 senza l'errore di Donnarumma, così come la prima frazione di gioco poteva finire 1-1 contro il Verona se Nicolas non avesse fatto i miracoli. Qualcuno ironizza dicendo che è più vicino alla retrocessione che al quarto posto, ma è altrettanto vero che il Milan si trova a 3 lunghezze dal sesto posto. Detto questo, però, è proprio la situazione sconfortante. Non sappiamo a chi appigliarci. L'allenatore è nuovo e bisogna farlo lavorare, ma quanto tempo ha? Stessa domanda che ci si fa per la società. Anche gli ultimi 4 anni per i tifosi milanisti non erano stati così angosciosi".

Probabilmente l'entusiasmo di quest'estate ha contribuito a questo effetto boomerang.
"Ormai l'illusione di un Milan protagonista ai massimi livelli è due mesi che non l'abbiamo più. Quindi, secondo me, cade anche il discorso che fai sull'entusiasmo. Però, il minimo sindacale che si pretende è un cammino normale. Non si vede nemmeno una flebile luce in fondo al tunnel".

Domenica sera Donnarumma è stato fischiato dallo stadio. Qual è la sua opinione sulla vicenda che riguarda Gigio?
"Mi permetto di rivolgere un appello ai tifosi. Non complichiamo la vita al portiere del Milan, a prescindere da chi sia. Non diamo vantaggi alla squadra avversaria. I tifosi hanno, come sempre il diritto di fare quello che vogliono, ma è autolesionismo puro creare dei problemi al portiere del Milan. Per citare i latini, 'cui prodest?', a chi giova? Una volta che tu fischi Donnarumma, lui sbaglia perchè è insicuro e la squadra avversaria segna per colpa di uno scosso Gigio. Chi ci guadagna? Poi al 90° fai quello che vuoi. Lui poi nel secondo tempo ha reagito e ha dimostrato una grande forza mentale con una grande parata e buone prese".

Perchè Gattuso continua a difendere i giocatori e, invece, in campo non sembra che siano una squadra?
"Devi dividere le due cose. Che in campo non siano una squadra è evidente. Però, prendi singolarmente gli undici in campo ieri sera. Non riesco a trovarne uno contro cui puntare il dito per lo scarso impegno o per aver avuto un atteggiamento indisponente. Il Milan in questo momento non sta giocando a calcio a livello di squadra".

In questa stagione, quando il Milan va in svantaggio non riesce mai nemmeno a pareggiare la partita. Come se lo spiega?
"Questo è un altro dei misteri insondabili. Io se ho una spiegazione la dico, in questo momento non so proprio quale possa essere il motivo. Proprio per questo prima parlavo della luce che non si vede in fondo al tunnel. Perchè manca qualcosa che ti faccia dire 'Sì, però noi abbiamo...'. Si mischia un organizzazione non da squadra, la mancata fortuna negli episodi, la non bravura in fase difensiva, che non sta attenta nonostante i dettami di Gattuso. Mischiando questi elementi viene un cocktail sconfortante, inquietante".

Durante questa stagione si è parlato di diversi possibili turning point della stagione. Questa sera può essere la svolta, considerando la carica che potrebbe dare un risultato positivo in un derby?
"Io non vado ancora a parlare di svolta, però sono molto contento che arrivi questo derby. E' un po' come se avessi le fiches di una roulette. Devi scegliere tra il rosso e il nero. Chiaro che, dopo un derby perso, la crisi sarebbe ancora più acuita. Però c'è anche la possibilità che i rossoneri vincano e, in quel caso sarebbe una spinta importante, soprattutto a livello di autostima. Tra una vittoria certa con una squadra del livello di Carpi e Alessandria, con tutto il rispetto, che non porta nulla all'ambiente e una possibilità di vittoria contro l'Inter che può darmi qualcosa a livello di morale, scelgo tutta la vita di rischiare con la seconda. Non credo ai nerazzurri in difficoltà. Non sono brillante come qualche settimana fa, ma quando attaccano fanno paura".