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P. Marino: "Kessie 30 mln? Li vale, top player del futuro. Proposi Baselli e Zappacosta a Galliani"

ESCLUSIVA MN - P. Marino: "Kessie 30 mln? Li vale, top player del futuro. Proposi Baselli e Zappacosta a Galliani"MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 12 maggio 2017, 16:01ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi
fonte intervista di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Pierpaolo Marino. Con l'ex direttore generale dell'Atalanta abbiamo parlato della sfida di domani sera all'Atleti Azzurri d'Italia, dei problemi del Milan e di tanto mercato, con alcuni nomi accostati al Milan che giocano attualmente a Bergamo o con un passato orobico.

Che partita si attende a Bergamo? Che difficoltà potrà incontrare il Milan?
"Sarà una partita difficilissima per il Milan. Domenica sono stato a vedere Udinese-Atalanta. I bergamaschi avevano diversi problemi di formazione tra infortuni e squalifiche, ma nonostante tutto è uscita agevolmente da quella partita e a Udine non è mai facile. Quella di domani per l'Atalanta è la partita della storia, perchè anche con un pareggio andrebbe in Europa League e quindi sarà davvero complicato per il Milan".

Le cause del crollo di risultati del Milan nelle ultime partite dipendono più da una questione tecnica, tattica o mentale?
"Secondo me Montella ha fatto un ottimo lavoro, però la rosa del Milan vale più o meno la classifica che ha. Se paragonata anche a squadre che stanno più o meno in quelle posizioni lì il Milan non è così superiore sulle individualità. Anche all'Atalanta? Se vai a vedere ha 5-6 nazionali italiani, più altri nazionali di altri Paesi. Non è una squadra individualmente scarsa, che poi siano giovani e non anziani non significa che sia inferiore al Milan. L'ultimo centravanti titolare del Milan, con tutto il rispetto per Lapadula - che è un ottimo giocatore, ma non un top player -  ma giocava in B con il Pescara. Petagna lo ritengo superiore".

Sono tanti i giocatori dell'Atalanta che interessano a questo Milan, così come a tante squadre italiane. Il Milan sembrerebbe aver trovato un accordo di massima per Kessie per circa 30 milioni di euro. Vale quella cifra?
"Soprattutto a grandi squadre italiane interessano, ma anche estere. Per quanto riguarda Kessie, io l'ho avuto a Bergamo quando giocava nella Primavera dell'Atalanta e faceva il difensore. Poi l'abbiamo dato in prestito al Cesena ed è diventato centrocampista con Drago come allenatore, l'ha trasformato lui. Kessie lo conosco abbastanza bene, è un top player del futuro. Se come difensore magari non valeva un investimento così importante, da centrocampista ha dimostrato di essere completo: ha doti fisiche, tecniche, tiro, capacità di inserimento e di interdizione. E' un giocatore di livello internazionale. Al Milan mancano 5-6 giocatori di livello. Anche Papu Gomez è un top player per il Milan, tra lui e Deulofeu è più forte il numero 10 dell'Atalanta. Fa più gol e assist. Conti, invece, era un mio pupillo quando era in Primavera, vale Zappacosta, che è stato suo predecessore. Andrà anche lui in Nazionale".

Tra i nomi possibili del colloquio avvenuto mercoledì a Casa Milan tra i dirigenti rossoneri e il ds del Torino Petrachi ci sono anche quelli di Baselli e Zappacosta. Anche in quel caso due giocatori cresciuti nelle giovanili dell'Atalanta...
"Avevo proposto entrambi a Galliani e su Baselli aveva anche preso un'opzione. Non so alla fine perchè non li prese il Milan ma erano giocatori che avrebbero fatto comodo ai rossoneri".

Mai come quest'anno già da qualche settimana circolano insistentemente una miriade di giocatori accostati al Milan. Sono nomi all'altezza del club rossonero?
"I nomi accostati al Milan sono tutti ottimi giocatori, però poi bisogna assemblare una squadra rinnovando molto in contemporanea. Il Milan oggi non è un gruppo vincente, è giusto che la nuova proprietà cambi moltissimo anche se deve avere il tempo per poterlo fare. Per il ranking, l'abitudine e il suo bacino d'utenza e di passione è clamoroso che il Milan non si qualifichi in Europa da tre anni".

Qual è il suo giudizio su Fassone e Mirabelli, i due principali attori della dirigenza rossonera chiamati a riportare il Millan ai fasti di un tempo?
"Fassone lo conosco bene perchè lo conosco da quando faceva il marketing nella Juventus insieme a Romi Gai. Non è partito come dirigente di profilo tecnico, poi De Laurentiis lo prese come direttore generale al Napoli. Delle responsabilità così grandi come le ha al Milan non le ha mai avute. Marco è un amico, mi sembra molto bravo nelle questioni di Lega, di marketing e di diritti televisivi. Si è affiancato con un responsabile dell'area tecnica che lui ha avuto all'Inter come aiutante di Ausilio. Mirabelli siccome è uno scout non ho avuto l'opportunità di conoscerlo bene, non avendo mai avuto l'opportunità di essere in trattativa con lui. Come talent-scout ne ho sentito parlare bene, ora bisogna metterlo alla prova come responsabile dell'area tecnica. Bisogna dare tempo ad entrambi, lasciarli operare e vedere i risultati".

Tornando al mercato, i nomi che fanno scalpitare di più i tifosi rossoneri sono, naturalmente, gli attaccanti: da Dzeko ad Aubameyang, passando per Morata e Belotti. Quale il più indicato per il Milan?
"Dzeko non lo prenderei mai, se fossi nel Milan. E' un giocatore che condiziona la squadra perchè deve giocare solo per lui. Un po' come Bacca. La maggior parte dei gol di Dzeko, infatti, glieli ho visti fare di tap-in. Dzeko nelle partite che contavano tra i preliminari con il Porto, negli scontri diretti con la Juventus e nei quattro derby con la Lazio non è mai stato decisivo. Sugli altri nomi Aubameyang mi piace moltissimo, però secondo me il Milan ha bisogno di due attaccanti. Uno alla Papu Gomez e uno alla Aubemayang. Poi l'ideale sarebbe Mbappè".