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Ielpo: "Silva impari a giocare il nostro calcio. Gigio non era sereno. Gattuso? Da quei 2 minuti con lui avevo capito tutto..."

ESCLUSIVA MN - Ielpo: "Silva impari a giocare il nostro calcio. Gigio non era sereno. Gattuso? Da quei 2 minuti con lui avevo capito tutto..."MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 20 febbraio 2018, 21:01ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Mario Ielpo. Con l'ex portiere rossonero abbiamo parlato del lavoro di Gattuso, delle ambizioni del Milan e del momento che stanno attraversando Andrè Silva e Gigio Donnarumma.

Si aspettava che il Milan di Gattuso svoltasse in modo così perentorio?
"Sinceramente non sono sorpreso che stia facendo bene, vi racconto un aneddoto. Alla cena del Milan ho parlato 2 minuti con lui e mi ha colpito sotto il punto di vista dell'allenatore, non solo dal punto di vista della carica che trasmette. Avevo avuto recensioni molto positive su di lui da chi lo aveva visto allenare. C'era un pregiudizio che fosse soltanto un tecnico di grinta e cuore. Infatti anche io in quei 2 minuti gli ho consigliato di non accreditarsi semplicemente come un allenatore con quelle peculiarità, sia perchè sarebbe stato controproducente sia perchè è anche altro. Secondo me, a parte l'aspetto mentale, che sicuramente influisce sul rendimento dei giocatori, si vedono altri due elementi che hanno cambiato la stagione del Milan. Il primo è la condizione fisica. Dopo pochi giorni dal suo arrivo giocatori come Calabria e Calhanoglu hanno avuto un innalzamento evidente della condizione. L'altro elemento fondamentale è la logicità nello stare in campo, la chiarezza nelle scelte e nei ruoli, con giocatori al posto giusto".

Se Gattuso fosse arrivato quest'estate, il Milan, ora, sarebbe in una posizione di classifica per giocarsi pienamente la qualificazione alla Champions League?
"Nessuno lo può dire, difficile dare una risposta. Posso dire, però, che, a prescindere dal tecnico, il Milan ha qualche problema di organico che poi ha comportato qualche difficoltà nell'ottenere i risultati. Mi riferisco al fatto che ad oggi il titolare è il terzo centravanti nelle gerarchie di inizio anno. Anche lo stesso polverone alzato attorno a Donnarumma ha inciso sul rendimento del portiere".

L'obiettivo Champions è ancora possibile?
"Non è impossibile, ma molto difficile. Prendo per scontato che il Milan debba continuare ad andare forte, altrimenti non si può nemmeno affrontare un discorso simile. Non è sufficiente, però. E' necessario che due squadre su tre tra Roma, Lazio ed Inter vadano male. I nerazzurri sembra che si stiano incartando, ma non so se succederà anche a una delle due romane".

Che impressione le ha fatto Andrè Silva nella sfida contro la Sampdoria?
"Nell'ultima partita l'ho visto bene, ha fatto cose diverse. Mi sembra, anche lui, un giocatore incanalato verso una strada diversa rispetto a prima. Purtroppo, però, deve imparare a giocare il nostro calcio. Deve essere capita questa frase, senza offesa. Ha delle doti fisiche, tecniche, di tiro, di agilità e potenza che non sono indifferenti. Però non è sufficiente avere queste doti, deve giocare meno per la giocata spettacolare e non per la sostanza. Che è la cosa che dà più fastidio ad un allenatore. Il colpo di tacco, ad esempio, va fatto se è la giocata più funzionale alla situazione".

Il confronto tra Donnarumma e i tifosi del Milan può aiutare Gigio nel ritrovare la serenità per poter tornare ai livelli eccelsi della scorsa stagione?
"Da quello che si vede è un ragazzo che ha attraversato un periodo in cui non era sereno. E questo, nel ruolo dell'estremo difensore, si riflette nelle scelte. La parata è quasi sempre istintiva, non hai il tempo di pensare. Nelle uscite, invece, ha avuto qualche difficoltà ultimamente. Può essere una questione di esperienza, ma non solo. Spesso ha respinto con i pugni dei palloni che si sarebbero potuti bloccare tranquillamente. Il confronto avvenuto con i tifosi può essere di aiuto a Donnarumma per ritrovare serenità, così come i pochi gol presi nelle ultime partite, così come il rendimento della squadra nella fase difensiva, che ora è molto più solida. Sono tutti aspetti concatenati che possono aiutare a ritrovare brillantezza".