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Bellinazzo: "Il modus operandi di fondi come Elliott prevede di trovare nuovi investitori. E sul budget per il mercato..."

ESCLUSIVA MN - Bellinazzo: "Il modus operandi di fondi come Elliott prevede di trovare nuovi investitori. E sul budget per il mercato..."
martedì 28 marzo 2017, 18:30ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi
fonte intervista di Thomas Rolfi

A poco più di due settimane da quella che dovrebbe essere la data del closing, la redazione di MilanNews.it ha contattatato Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore. Con l'esperto di finanza applicata al calcio abbiamo parlato della complessa operazione che consentirà a Yonghong Li di comprare il Milan, analizzando anche quali potrebbero essere gli scenari futuri per il club rossonero.

Il Wall Street Journal ha rivelato che qualcuno vicino a Elliott ha detto che il fondo finanziario avrebbe trovato altri soggetti interessati per contribuire all'investimento. E' possibile?
"Uno degli obiettivi e dei modus operandi di fondi come Elliott è di trovare degli investitori da coinvolgere nei vari progetti che loro finanziano, è il loro lavoro. Poi non so se siano già riusciti a trovare soggetti disposti ad investire nel Milan, ma non mi meraviglierebbe ecco".

Yonghong Li ha già versato a Fininvest 250 milioni di euro (+50 con un'obbligazione). Ne restano dunque 220 per arrivare ai 520 pattuiti tra le parti. Se è vero che 'solo' 180 milioni di euro dei 303 che Elliott presterà al broker cinese serviranno per il closing, i 40 che restano per arrivare a 520 da dove arriveranno?
"Bisognerebbe fare il punto della situazione e capire cos'è stato scritto nel nuovo contratto, perchè magari sono un po' variate le cifre. Fatto sta che lui, avendo messo questi 250 già, dovrebbe metterne altri 270 più andare a coprire quello che la Fininvest ha anticipato dal 5 agosto ad oggi che dovrebbe ammontare tra i 70 e gli 80 milioni di euro. Non so effettivamente come possa essersi stabilita la determinazione delle singole cifre. Credo che sia un esercizio di stile per chiunque perchè nessuno, compreso me, ha visto i contratti".

Ci sono delle similitudini tra l'operazione di Thohir con l'Inter e Yonghong Li con il Milan?
"Sì, ed è totalmente diversa invece dall'operazione Suning, perchè non è un'operazione industriale in cui una big company nell'ambito del piano dell'espansione del calcio cinese in Europa fa un investimento a medio-lungo termine. In questo caso ci troviamo di fronte a un intermediario, cioè Yonghong Li, che inizialmente aveva l'appoggio di una serie di istituti finanziari cinesi. Il che significava avere anche l'appoggio politico. Poi è successo qualcosa durante questo lungo percorso in cui non c'è stato più questo appoggio. Yonghong Li è stato ostacolato nel reperimento di questi fondi e, per non perdere i 200 milioni di caparre già versate di tasca sua, ha dovuto individuare dei soggetti che gliene prestassero altri. L'operazione è prettamente speculativa, nel senso che l'idea è riportare il Milan a certi livelli nel minor tempo possibile affinchè abbia ritorni economici importanti per poi riuscire a piazzare delle quote del club ricavandoci così dei profitti. Analogamente Thohir ha agito trovando in Suning l'acquirente finale e realizzando una plusvalenza sopra ai 50 milioni più una dozzina di milioni di interessi" .

Anche il Manchester United era stato acquistato a debito dai Glazer. Quali le differenze con l'operazione di Yonghong Li?
"L'operazione è stata simile, caricando il club di debiti e dando in garanzia ai finanziatori lo stesso club. Il problema è che il contesto è completamente diverso. La Premier League era ed è un campionato in grande crescita e non a caso il Manchester United è passato da 350 a 700 milioni di fatturato negli ultimi 10 anni. Il Milan si trova invece in un calcio italiano, che si trova in pieno ristagno. Yonghong Li sta rischiando tantissimo, perchè qua il punto è capire quanto il Milan riuscirà a rivalutarsi rapidamente per poter fornire dei ritorni economici. Questa è la vera grande incognita. Per poter aumentare il fatturato serve tornare in Europa e per farlo c'è bisogno di grandi investimenti. Il problema è capire dove Yonghong Li troverà questi capitali. Più soldi si fa prestare e maggiori interessi deve pagare a fine anno e ciò va a ridurre il budget per il mercato a disposizione del Milan".

Circolano voci di budget molto cospicui per il mercato estivo, tra i 100 e i 150 milioni. Le risulta?
"Sinceramente starei un po' lontano da queste cifre, perchè al momento qua sono stati messi i soldi per fare l'acquisto e niente altro. Dopodichè, se da qui a quando ci sarà il passaggio di proprietà riusciranno a trovare altri finanziatori che metteranno dei soldi a quel punto potremo parlare di un budget per il mercato. Se no possiamo sparare tutte le cifre che vogliamo, ma non penso che ai tifosi interessi cullare l'ennesima illusione".

Yonghong Li spera che in futuro il governo allenti questi blocchi per ottenere le autorizzazioni per l'esportazione dei capitali. E' possibile che questo avvenga?
"A me risulta sì che ci siano stati problemi sulle autorizzazioni ma il problema fondamentale è stato di carattere politico e, a cascata, amministrativo. Yonghong Lì non ha trovato il punto di riferimento giusto nel Partito Comunista cinese e ha fatto un'operazione che è uscita fuori dai piani industriali sul calcio che sono stati promossi dalla Repubblica Popolare cinese. E questo è quello che ha creato molto malumore. Per cui, molto dipenderà dal fatto che riesca a trovare dei referenti e riappacificarsi con Pechino. Avvenuto questo passaggio, se ha effettivamente trovato dei fondi in Cina, ci metteranno poco a sbloccarli".