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Antonini: "Ritiro punitivo. Suso non da rosso. Gigio? Una conferenza congiunta come soluzione"

ESCLUSIVA MN - Antonini: "Ritiro punitivo. Suso non da rosso. Gigio? Una conferenza congiunta come soluzione"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 19 dicembre 2017, 18:30ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Luca Antonini. Con l'ex terzino rossonero abbiamo parlato dell'espulsione di Suso, della débacle di Verona, del conseguente ritiro forzato a Milanello, della questione Donnarumma, ma anche delle prossime gare.

Il rosso di Suso a Verona. Da ex calciatore, decisione corretta da parte di Orsato?
"C'è la VAR, l'arbitro ha valutato questo fallo come intenzionale e ha deciso così. Io ho avuto tutt'altra impressione. Non è un fallo bello, ma sicuramente non da espulsione, perchè c'è il dietro la gamba del giocatore del Verona. C'è anche da dire che, quando ci sono questi momenti di frustrazione, sta poi all'intelligenza di ogni giocatore di non far scattare l'ignoranza".

Lei ha vissuto un ritiro con la maglia rossonera nel terzo anno di Allegri. Quale può essere la finalità di un soluzione drastica come quella decisa dal Milan? Cosa fa un calciatore durante questo tempo nel centro sportivo?
"Si fa ciò che si fa nel ritiro pre-gara. Si sta in camera e si aspetta che si arrivi il giorno dopo. Ogni tanto ci si confronta sulle questioni. Ma non so quanto possano servire. Io non li ho mai reputati positivi i ritiri forzati. Dipende dalla finalità di questo ritiro. Se l'obiettivo è creare un gruppo e quindi si obbliga i giocatori a stare insieme per forza o a condividere dei momenti insieme, può servire a qualcosa. Però, credo, che la finalità sia una punizione per far capire ai giocatori che qualcosa non va. A meno che Rino non inizi a menare qualcuno - ma credo sia cambiato da questo punto di vista - non vedo altre soluzioni".

Quanto è importante il ruolo di Gattuso in un momento così difficile?
"Io credo che lui sia fondamentale in questa situazione perchè, essendoci passato da calciatore, sa bene a cosa va incontro e, quindi, ha accettato la proposta della società. Meno male che c'è Rino. Al Milan servirebbe una continuità di risultati, solo questi possono dare un po' di entusiasmo. L'ambiente, invece, in questa situazione non è tranquillo e si creano nervosismi".

La situazione Donnarumma ha stancato i tifosi. Qual è il modo migliore per risolverla?
"La situazione è complicata già da quest'estate e non se ne riesce a venire a capo. Ogni tanto esce qualcosa e nascono un po' di comprensioni. La cosa più giusta da fare sarebbe indire una conferenza congiunta tra società, calciatore - che ormai è nel grande calcio nonostante la giovane età e quindi potrebbe dire la propria - e Raiola, in modo da fare chiarezza sulla situazione. I tifosi se lo meritano. Negli ultimi anni non hanno avuto più la possibilità di legarsi a un beniamino e Donnarumma potrebbe essere uno di questi e non va a vantaggio del ragazzo continuare a essere sottoposto a questa gogna mediatica. Non si può andare avanti a parlare di Donnarumma, la cosa più importante è il Milan".

Nell'ultima settimana dell'anno il Milan avrà Atalanta, Inter e Fiorentina. Tre partite sicuramente complicate sulla carta.
"Sono partite difficili, da punto interrogativo. Con questo Milan non puoi stare tranquillo che dominerà la partita, anzi. C'è sempre la paura che possa arrivare l'ennesimo passo falso e la complessità di queste gare non aiuta. L'Atalanta è una bella squadra, gioca bene e scenderà in campo senza pressioni a San Siro. L'unico che ha da perdere è il Milan. I bergamaschi sono in forma e l'hanno dimostrato contro la Lazio, una delle squadre che gioca meglio nel nostro campionato. Poi ci sarà il derby, che è una partita a sè stante. E, infine, c'è la Fiorentina fuori casa, che non è mai un campo semplice per i rossoneri, considerando anche che il Milan finora alle 12.30 ha sofferto particolarmente".