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Antonini: "Il derby non si gioca, si vince. Ecco come fermare Icardi e Perisic. Silva? Sarà decisivo"

ESCLUSIVA MN - Antonini: "Il derby non si gioca, si vince. Ecco come fermare Icardi e Perisic. Silva? Sarà decisivo"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
domenica 15 ottobre 2017, 14:00ESCLUSIVE MN
di Daniele Castagna
fonte intervista di Daniele Castagna

Non una domenica qualunque, bensì la giornata del derby di Milano. In città già sventolano le bandiere di entrambe le squadre, non si parla d’altro: Inter-Milan è nella testa di tutti. Una sfida dal fascino unico al mondo, dal sapore antico ma intenso e ritoccato ogni anno. Per viverne le emozioni, carpirne le sensazioni ed i segreti delle ore antecedenti, la redazione di MilanNews.it ha intervistato Luca Antonini, Campione d’Italia con il Milan e più volte protagonista in prima persona della stracittadina. 

Sig. Antonini, iniziamo da una domanda tanto semplice quanto significativa. Come si vince il derby?

“Una partita che esce completamente dal contesto della Serie A. Sentita come nessun’altra sfida, quest’anno ancora di più, non esiste una regola che porti alla vittoria, non c’è un metodo che regali i 3 punti assicurati. Serve giocare con testa e cuore, moltiplicando i propri sforzi rispetto ad un match normale. Tutto questo in un ambiente, oserei dire, infernale”.

C’è un antico detto che accompagna da sempre la stracittadina: chi arriva da sfavorito vince. È la verità?

“Tecnicamente no, ma il Milan ha lasciato troppo per strada in questo avvio, quindi è chiamato a portare a casa più punti possibili. Vedo i rossoneri maggiormente affamati rispetto ai nerazzurri e devono dimostrare di più. Ad essere onesto, sono fiducioso per questo derby”.

Il momento generale di critiche e pressioni, nei confronti dell’universo rossonero, può aumentare le chance di successo o sarà ulteriormente deleterio?

È la scintilla, la motivazione extra per strappare la vittoria. Si sono dette troppe cose, si è parlato in maniera esagerata sempre degli stessi temi, tre punti domani regalerebbero un meritato silenzio dopo settimane calcisticamente in trincea. Tutti a riempirsi la bocca con il mercato, la campagna acquisti mal fatta perché ha cambiato troppo la squadra… Purtroppo in Italia c’è poca pazienza. Mi rendo conto che dal Milan si pretenda la vittoria subito, ma serve tempo e lavoro. Queste due settimane di pausa dal campionato credo, e spero, siano servite a Vincenzo (Montella) per lavorare sulla testa dei ragazzi e sull’interpretazione della gara”.

Spostiamoci alle tematiche di campo. Causa problema all’adduttore, Kalinic è costretto ai box. Possibile chance dal primo minuto per André Silva, è il momento della svolta in Serie A?
Me lo auguro. È un grande talento con enormi prospettive e qualità di livello assoluto, finora però ha alternato prove brillanti a prestazioni opache. Sono tutte cose normali nel percorso di crescita di un giovane in una big come il Milan. Attenzione però, i gol in Europa League e gli ultimi con il Portogallo lo stanno portando al giusto momento di maturazione all’interno della stagione, può essere lui l’uomo decisivo nel derby. Ha tutto per poter emergere e diventare uno dei leader tecnici di questa formazione”.

Inter poco spettacolare ed estremamente cinica, Milan più arioso ma meno concreto. Chi tipo di gara si aspetta questa sera?
Sfida difficile da interpretare. La squadra di Spalletti non gioca un calcio splendido, soprattutto se paragonato a Napoli o Juventus, ma ha il grande pregio di essere fredda come un killer, capace di fare punti in tutte le partite. Qui si vede l’ottimo lavoro fatto dal mister ex Roma, è una mentalità introdotta ed impostata nei lunghi mesi estivi. Ad inizio campionato avevo previsto l’Inter potenziale vincitrice delle prossime stagioni: pochi cambi, giocatori di qualità ed un tecnico preparato come Spalletti. Venendo specificatamente alla partita di oggi, come ho già detto, il derby esula da qualsiasi altra situazione. Non centra la tattica, il gioco, esiste una sola regola che credo sia ancora viva a Milanello: il derby non si gioca, si vince. Questo è un concetto che mi hanno insegnato tanti anni fa e credo che i rossoneri debbano pensare all’impostazione della propria gara, non rimanendo troppo con la testa sui cugini. Entrare in campo con la giusta mentalità e cattiveria, volendo solo i tre punti”.

Difficile però non pensare all’Inter quando può disporre un simile arsenale offensivo. Domanda all’ex difensore Antonini, come si ferma l’attacco dei nerazzurri?
Con Musacchio, Bonucci e Romagnoli. Mi piacciono molto. Si completano e hanno tutte le caratteristiche per arginare gente come Icardi, Perisic e Candreva. Se permette una piccola parentesi, sono estremamente dispiaciuto per il momento che sta vivendo il capitano. Leo è bersagliato senza sosta e senza ritegno, anche quando non ha colpe. Sono attacchi esasperati che mi addolorano perché parliamo di un grandissimo giocatore e di un grandissimo professionista. Tornando però al suo quesito, l’Inter ha un grande attacco ma il Milan risponde con una difesa all’altezza. Vedremo duelli spettacolari”.

Esiste una marcatura che possa stoppare Mauro Icardi?

“Attaccante eccezionale. Non dà tanta profondità ma è sempre ottimo nei movimenti, nei tagli e nello smarcamento. Se gira mezzo pallone in area, lui lo butta dentro. Parliamo di una delle migliori cinque punte al mondo, ma credo che Bonucci sappia come arginarlo e contenerlo”.

Vincenzo Montella, nel pre di Milan-Roma, aveva indicato la sfida come “quella della svolta”. Le chiedo, non si è sbagliato di un paio di settimane di anticipo? Può essere il derby il turning-point stagionale?
Parzialmente Montella non si era sbagliato. Riguardando Milan-Roma si possono osservare segnali importanti. I giallorossi hanno trovato il gol grazie ad un tiro deviato, ma quello era il momento migliore dei rossoneri che stavano giocando alla pari con dei big come Dzeko & co. Stasera, proprio sulle basi dell’ultima gara di campionato, si può fare qualcosa di importante, svoltando la stagione ed inserendo le marce alte”. 

@CastaDani3