Conceicao il migliore degli outsider. Ma Conte e Thiago Motta sono altra cosa...

Conceicao il migliore degli outsider. Ma Conte e Thiago Motta sono altra cosa...MilanNews.it
domenica 5 maggio 2024, 00:00Editoriale
di Andrea Longoni

Lo sciopero di oggi della Curva Sud e dell'Associazione Milan Club è una protesta civile e decisamente rispettabile. Credo rappresenti bene il sentimento del popolo rossonero, desideroso di un futuro migliore e all'altezza del nome di questa Società.
Servirà? La sensazione netta, o forse anche più di una sensazione, è che le proteste della scorsa settimana abbiano avuto davvero un ruolo determinante nel far saltare la pista Lopetegui. Primo risultato ottenuto, ma non basta. Il no al tecnico spagnolo, da chi ha il Milan nel cuore, era un no a livello generale anche a un certo tipo di profilo mediocre di allenatore. Insomma, il desiderio dei tifosi, anche oggi, è che la dirigenza si rivolga a un tecnico di alto livello, che sia in grado di far svoltare davvero questa squadra, con un margine di errore il più ridotto possibile. 

Identikit che, per quanto mi riguarda, corrisponde a 2 nomi: Antonio Conte e Thiago Motta. Se sul primo non si registrano a oggi segnali di apertura da parte soprattutto di Furlani, sul secondo risulta un tentativo, complicato, di inserimento rispetto alla pista che lo porterebbe da Bologna a Torino sponda Juventus. Il 15 maggio, una Coppa Italia bianconera farebbe alzare le possibilità di permanenza di Allegri e di conseguenza quelle di poter vedere nella Milano rossonera Thiago Motta. Quest'ultimo appare un predestinato: quello che ha fatto quest'anno coi rossoblu ha del miracoloso. Chiara identità di gioco, grande organizzazione a livello difensivo e ottimi principi anche là davanti: applicarli alla rosa del Milan potrebbe far nascere qualcosa di molto, molto interessante. 

Ha sicuramente molta più esperienza a livello internazionale, ma non in Italia, Sergio Conceicao: il migliore degli outsider, che oggi e in pole. Operazione, quella di scegliere il portoghese, che non significherebbe fare un salto nel vuoto come per Lopetegui, ma neanche avere la certezza di un grande risultato. Dopo tante belle parole, è arrivato il momento dei fatti. Di Cardinale in primis, ma anche di Furlani (che potrebbe allontanare il momento di poca 'popolarità' tra il popolo milanista) e ovviamente di Zlatan Ibrahimovic, chiamato a graffiare come faceva, molto bene, sul rettangolo di gioco.